Gli abbracci a fine partita e la festa dei poco meno di cinquanta sostenitori giunti a Potenza da Catania è la cartolina perfetta per un grande pomeriggio di metà settimana: quello che consegna agli etnei un preziosissimo successo in rimonta, buono per consolidare certezze ed autostima e, soprattutto, per consolidare una classifica che adesso torna a farsi un po’ più interessante. L’uomo del giorno non può che essere Alessio Curcio, autore dei primi due gol della carriera in maglia rossazzurra: una classica mezza punta bravissimo ad agire nel ruolo di falso nove. In difesa c’è stato invece qualche errore nel primo tempo, non replicato in una ripresa perfetta.
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Alessio Curcio – Il premio di migliore in campo non può non andare al nuovo numero 10 che, nel tumultuoso mercato di gennaio, ha preso un testimone pesante come quello di Ciccio Lodi. E’ toccato a lui, oggi provare a recitare un ruolo di prima punta che, per caratteristiche fisiche e tecniche, non può essere propriamente suo. Dopo una mezz’oretta di sofferenza, però, sono arrivati i guizzi che hanno consegnato la partita all’Elefante. Nell’azione dell’1-1 l’ex Vicenza è lesto a ribattere quasi sulla linea di porta una sponda intelligente di Silvestri. Nel 2-1, invece, si incarica con grande freddezza di battere il calcio di rigore assegnato per fallo su Di Molfetta. Può migliorare ancora, considerando la condizione fisica non perfetta. Giornata memorabile per lui.
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Giuseppe Rizzo – Il numero 18 del Catania fa un lavoro oscuro che però, in frangenti così, è giusto andare ad esaltare. Si approccia alla gara in maniera un po’ sofferta, come del resto succede a tutti i suoi compagni di squadra: col passare dei minuti però sale di tono, prendendo in mano le sorti della mediana etnea. Nella ripresa, quando c’è da sgomitare e sudare, sale definitivamente in cattedra grazie alle sue capacità di interdizione e alla sua prestanza fisica. Una prova di grande sostanza, arrivata dopo un periodo opaco. Il Catania ha bisogno del miglior Rizzo.
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Luca Capanni – Il ragazzino scuola Milan, dopo i bei segnali dati nel corso degli spezzoni di gara ai quali ha partecipato, viene finalmente gettato nella mischia a partire dal primo minuto. Il numero 7 non delude le aspettative di Lucarelli e tifosi, disputando un primo tempo tutto corsa e brio: sballottato tra fascia destra e sinistra, il ragazzo classe 2000 lascia il segno nell’azione che porta all’1-1: il suo cross da destra, forte e preciso, consente a Silvestri di mettere in mezzo il pallone poi scaraventato in porta da Curcio. Il suo moto perpetuo e la grande voglia di mettersi in evidenza lasciano il segno: merita senza dubbio più spazio.
Flop
Moise Mbende – Nessuna pesante insufficienza in casa Catania, è giusto ribadirlo. La prova di Mbende, però, varia dal 5 in pagella del primo tempo al 6,5 della ripresa. Il risultato complessivo, dunque, è appena al di sotto del 6: il difensore camerunese paga il cattivo approccio alla gara, con il duo Cecconi-Santaniello che nel suo settore di competenza hanno fatto il diavolo a quattro. Grave l’errore in occasione del gol del vantaggio dei padroni di casa: la sua marcatura nei confronti di Santaniello è tutt’altro che attenta. Non ha il solito tempismo nello sventare le iniziative avversarie: nel corso della ripresa, però, la sua prestazione sale di tono.
Flop
Marco Biagianti – Cuore e leadership del capitano rossazzurro non si mettono assolutamente in discussione. Si intravede però, nel suo gioco, una certa mancanza di brillantezza e ritmo partita. Non è un caso che nelle ultime settimane Lucarelli gli preferisca più o meno stabilmente i vari Rizzo, Salandria e Vicente in mezzo al campo. Soffre e sbanda nei primi 45′, sbagliando anche qualche passaggio di troppo in fase di ripartenza e arrancando dietro ai veloci centrocampisti avversari. Nel secondo tempo sale di tono, grazie anche alla super partita di Rizzo: è comunque un uomo squadra, la sua presenza a livello di esperienza e carisma è importantissima.
Flop
Luca Calapai – Prova da 5,5 anche per il veloce terzino destro ex Carpi e Modena. Il suo inizio di partita non è affatto facile, considerando che aveva come cliente un giocatore coriaceo e rapido come Squillace. La palla che porta all’1-0 arriva proprio dalle sue parti: la fascia destra nel primo tempo soffre molto le scorribande dei padroni di casa. Lui prova a rintuzzare, non rendendosi fra l’altro quasi mai pericoloso in avanti. Va a sacrificarsi come terzo centrale a destra quando Lucarelli passa al 3-4-3, alzandosi poi a centrocampo dopo l’ingresso di Esposito. Ci ha abituati bene: oggi la sua verve sulla fascia destra è mancata molto. Impegno e dedizione, però, sono fuori discussione.
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