«C’è una bomba in tribunale», evacuati tutti gli uffici Allarme in piazza Verga e via Crispi. Cinofili sul posto

L’allarme bomba al tribunale di Catania sarebbe sul punto di rientrare. Dopo che una telefonata anonima al 113, poco prima delle 9 di questa mattina, ha bloccato l’intera zona di piazza Verga e via Crispi, la situazione starebbe lentamente tornando alla normalità. Poco dopo le 9.30, ai magistrati che lo avessero voluto è stato permesso di entrare nel Palazzo di Giustizia, mentre solo un’ora dopo è stato aperto l’accesso anche agli avvocati che se ne fossero assunti la responsabilità. All’ingresso un cordone di forze dell’ordine controlla il regolare ingresso dei legali ed evita che imbocchino il corridoio centrale, interdetto fino alla tarda mattinata.

La scena che si è presentata questa mattina di fronte ai professionisti e al pubblico che avrebbero dovuto partecipare alle udienze era la seguente: forze dell’ordine a blindare il tribunale e presidiare la sede di via Crispi, mezzi dei vigili del fuoco e una folla di oltre cinquecento persone in mezzo alla strada. Tutte ad assistere al dispiegamento di forze causato da quella generica telefonata: «C’è una bomba in tribunale», intorno alle 8.50 di stamattina. Così si sono attivate le verifiche di sicurezza. Da parte della questura di Catania non sarebbe stata disposta l’evacuazione degli uffici giudiziari, ma la decisione sarebbe arrivata direttamente dal tribunale. 

Non ci sarebbero pacchi o valigie sospetti, ma sono state inviate sul posto le unità cinofile per i controlli sulla segnalazione. «Abbiamo perso due ore di lavoro e, sempre se ci fanno entrare, ci toccherà chiedere dei rinvii – dice un avvocato infastidito dal procurato allarme – Così, giusto per impallare ancora di più una macchina giudiziaria già satura». «Stamattina sono arrivati i carabinieri e ci hanno fatti evacuare stanza per stanza – racconta un componente del personale amministrativo – So che stanno controllando anche gli archivi». Intorno alle 10.50, comunque, è stato rimosso il nastro bianco e rosso messo dalla polizia e l’accesso è stato consentito nuovamente a tutti.

Cassandra Di Giacomo

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