Uno spruzzo di vernice azzurra sul volto di sant’Agata. È stato imbratto così, nella notte in cui la Catania religiosa attendeva in cattedrale l’uscita della propria santa patrona, il ritratto realizzato a dicembre dall’artista francese di fama mondiale Christian Guémy, meglio noto con lo pseudonimo C215. Si trova su una bancarella malandata di piazza Stesicoro, alle spalle della statua dedicata a Vincenzo Bellini.
Informato dell’atto vandalico da MeridioNews, l’artista non commenta l’accaduto. Ma quando gli viene chiesto se abbia l’intenzione di tornare a Catania per ridipingerlo, risponde: «Lo farò», anche se non specifica quando. A portare C215 a Catania per la prima volta, in occasione di una mostra sulla street art organizzata a Palazzo della cultura, era stato Giuseppe Stagnitta, il responsabile del progetto di riqualificazione dei silos all’interno del porto di Catania.
«Purtroppo un artista di street art sa che questi episodi possono accadere – spiega Stagnitta a MeridioNews – La risposta della città al suo dono si commenta da sola. Ma io l’avevo messo in conto. Perché questa è un’opera che tocca temi profondi molto vissuti a Catania». L’opera aveva suscitato polemiche. Era stata discussa per la presentazione che l’autore ne aveva fatto sul proprio profilo Facebook: «Agata, amputata delle sue mammelle. Santa patrona protettrice di Catania e delle sue organizzazioni clandestine». Un collegamento, quello alla malavita organizzata, che era stato eliminato dallo stesso Guemy dopo alcune proteste giunte da Catania.
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