«Questa è l’idea palermitana di isola pedonale: macchine posteggiate con arroganza, escrementi, rifiuti e nemmeno una panchina». Antonella Sgrillo, 54 anni, romana di nascita ma siciliana d’adozione, descrive così lo stato in cui si presenta la zona tra via Principe Granatelli e via Principe di Belmonte. Simbolo dell’abbandono, tra i tanti possibili, è la cancellata liberty di piazza Ignazio Florio, «che si stanno portando ognuno a casa propria pezzo dopo pezzo e la Soprintendenza ai Beni culturali, seppure avvisata, non è mai venuta a vedere», continua Sgrillo. Che gestisce un ristorante nella zona e che, insieme a colleghi e residenti, ha fondato l’associazione piazza Ignazio Florio «per cercare di smuovere le acque».
Dopo le promesse – «mai mantenute» – dell’amministrazione comunale, il gruppo cittadino ha deciso di fare da sé. Auto-tassandosi per pagare un’impresa di pulizie privata che ridesse dignità a una parte del salotto buono di Palermo. Una piccola cifra, sborsata per circa un anno, «tra le difficoltà – racconta Sgrillo – Perché la gente non capisce come mai deve pagare per l’inefficienza dell’Amia (oggi Rap, ndr) e dell’assessorato al Verde pubblico». Gli stessi cittadini «che sono contro la pedonalizzazione perché, così, non possono più posteggiare sotto casa e in cambio non hanno niente».
Non una panchina dove fermarsi a leggere un giornale. Non uno spazio dove passeggiare o far giocare i bambini. «Hanno solo messo un cartello che nessuno rispetta e chiuso la strada con delle piante – descrive Sgrillo – Dei fichi d’India per la precisione, che simboleggiano benissimo la Sicilia: arida e respingente». Una questione culturale, secondo la ristoratrice, ma anche economica. E che non riguarda solo la zona di piazza Florio. «Cosa offriamo ai turisti? Sporcizia e abbandono – continua – E non parlo da commerciante ma da cittadina perché a noi, in teoria, poter far posteggiare vicino converrebbe anche».
Davanti a un’aiuola ormai secca, tra cui fanno capolino bottigliette d’acqua e pacchetti di sigaretta, Antonella Sgrillo conclude: «Io non ci credo che questa città sia sporca soltanto perché i palermitani sono sporchi. In tutti i posti del mondo la gente butta le cartacce per terra, ma poi vengono raccolte dagli addetti. Qui no. Inevitabilmente, alla fine, la città è un immondezzaio».
Sono stati definitivamente eliminati i due elettrodotti, denominati Birgi e Verderame, che attraversavano la parte…
Eccezionale intervento chirurgico al Garibaldi Nesima di Catania. L’equipe multidisciplinare composta dall’unità operativa di Urologia,…
Nel vasto panorama delle soluzioni digitali per le aziende italiane, TeamSystem brilla come un faro…
Nuovo appuntamento con il Lungomare Fest domenica 5 maggio e altra chiusura al traffico veicolare del lungomare…
La prima domenica del mese al Museo torna il 5 maggio con ingressi a tariffa…
Avrebbero rubato decine di profumi in aeroporto prima di imbarcarsi per Palermo. Nove uomini tra…