A una settimana di distanza dalla denuncia presentata dai volontari dell’associazione Retake Palermo – Tramiamociviltà al Nucleo Tutela del Patrimonio Artistico e Storico per i reati di deturpamento e imbrattamento di beni pubblici e danneggiamento al patrimonio archeologico, ecco spuntare, fresche di vernice, nuove scritte sulla pavimentazione di piazza Castelnuovo. Solo pochi giorni fa i vandali se l’erano presa anche con il Palchetto della musica, meglio noto fra i giovani come il Tempietto, che stavolta è stato risparmiato. E nella notte i vandali hanno divelto un lampione della luce, mandandolo in frantumi.
«C’è stata una reiterazione dei fatti», spiega Marco D’Amico, coordinatore di Retake Palermo. «Le scritte che abbiamo denunciato la scorsa settimana sono ancora là. Anzi, alcuni nomi sono stati cancellati con della vernice nera. Probabilmente sarà stato l’autore dell’atto vandalico o la persona il cui nome era stato scritto. A questo, si aggiungono altri tre nomi: quello di una certa Marika, che era già presente, e due new entry».
Malgrado la denuncia contro ignoti, però, non giunge ancora alcun segnale da parte delle istituzioni. «Abbiamo solo saputo che le telecamere ci sono e sono in funzione, nient’altro. Abbiamo cercato di sollecitare un intervento attraverso i nostri canali social, non si può andare avanti così», aggiunge il coordinatore. Le segnalazioni da parte di Retake, infatti, non sono mancate nei mesi scorsi.
Il Palchetto della musica, infatti, era stato ripulito dal Comune solo da pochissimi giorni, prima di essere nuovamente vandalizzato. «Ho già fatto le verifiche giorni fa: nelle riprese delle telecamere a piazza Castelnuovo non c’è niente, non inquadrano il punto sporcato dal responsabile. E poi, le telecamere non sono un deterrente: spesso le sfasciano o le imbrattano», dice a MeridioNews il vice sindaco Emilio Arcuri, secondo cui quella contro il vandalismo a Palermo «è una lotta in cui siamo perdenti». L’ultimo sfregio risalirebbe a oggi, con l’imbrattamento di una panchina e di una colonna che era stata anch’essa appena ripulita a Villa Giulia.
«Non è la denuncia che risolve il problema, perché lo ripuliamo a prescindere – precisa Arcuri – Purtroppo è ormai attività ordinaria, noi ci muoviamo non sulle denunce ma sulle segnalazioni. È un fatto culturale, è una forma di barbarie, appena puliamo lo rifanno come per dire “noi siamo più forti”, è un modo di maltrattare e sfregiare lo Stato, che nelle altre città non esiste. Servirebbe – conclude – una rivoluzione culturale».
Malgrado lo scoramento del vice sindaco, l’impegno dei volontari prosegue imperterrito. Sabato e domenica, infatti, l’associazione aderisce al #retakeday, una giornata a livello nazionale dove tutte le associazioni Retake si impegnano a ripulire zone imbrattate nelle città. «Noi come Retake Palermo saremo impegnati nella pulizia di tutte le fermate della linea uno del tram, dalla Stazione centrale fino a Brancaccio. Chiunque può partecipare, saremo lì dalle 10.30 alle 13.30», conclude D’Amico.
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