Piazza Bovio, il giardiniere etneo venuto dallo Sri Lanka «Un luogo di tutti, ognuno dovrebbe curarlo come può»

Un’oasi esotica nel cuore di Catania, lungo via Crispi, a metà strada tra Corso Martini della Libertà e piazza Verga. Banani, girasoli, melanzane e peperoni, e anche piccole piante fiorite concentrati in un’aiuola di piazza Bovio, accanto alle panchine dipinte di rosso e azzurro, i colori della squadra di calcio etnea. «Molti sono convinti che io faccia il giardiniere di professione, ma non è così. Ho piantato qui piante e semi che mi hanno regalato un po’ di amici». Lui è Kana «per gli amici», sorride precisando che «all’anagrafe ho un nome lungo e complicato che qui nessuno riuscirebbe a pronunciare». Cinquantacinque anni portati benissimo di cui gli ultimi trentatré vissuti a Catania. «Sono arrivato qui dallo Sri Lanka nel 1985 – racconta a Meridionews – due anni dopo l’inizio della guerra civile e ci sono tornato solo quando era già finita, nel 2014. Mi piacerebbe tornarci più spesso ma i viaggi hanno dei costi sostenuti. Per fortuna – aggiunge – a Catania mi sono ambientato benissimo e qui oramai è la mia vita».

Una moglie, tre figli maggiorenni nati tutti in Italia e un lavoro in uno dei bar sul lungomare. «Abito qui vicino a piazza Bovio e ogni mattina vengo a prendermi cura delle piante che ho sistemato. Ci vuole impegno e costanza ma non lo faccio per lavoro – ci tiene più volte a precisare imbarazzato per l’attenzione che, intorno, si concentra su di lui – ma solo per pura passione». Forse anche, in qualche modo, per mantenere un legame con la sua terra d’origine. «Quando ero giovane e vivevo ancora nello Sri Lanka, davanti casa avevo un piccolo giardino che mi piaceva abbellire con piante di ogni tipo». Insomma, Kana il pollice verde lo ha sempre avuto e se l’è sempre portato dietro. 

Nella zona lo conoscono, lo ammirano e lo aspettano tutti. «Solitamente arriva nella mattinata, intorno alle 11 – dicono dal chiosco che si trova sulla stessa piazza – e comincia a annaffiare l’aiuola che tiene sempre ordinata e pulita». Quella che formalmente sarebbe solo un’area di attesa scelta da Comune di Catania e dalla protezione civile come luogo in cui radunarsi in caso di terremoto, è diventata un piccolo polmone verde del territorio. «Di alcune di queste piante non conosciamo nemmeno il nome», commentano alcuni anziani seduti all’ombra della piazzetta che fino a qualche anno fa era balzata alle cronache per lo stato di abbandono in cui versava. Anche in quella aiuola, fino allo scorso anno, solo oleandri poco curati ed erbacce secche come ancora oggi nelle porzioni di terreno di fronte a quella curata da Kana. «Per abbellire anche l’altra aiuola – racconta l’uomo – ho regalato un banano anche al benzinaio», la cui attività commerciale ricade sempre sulla stessa piazzetta. 

Una passione messa a frutto in luogo pubblico a disposizione della collettività. «Abbiamo già raccolto e assaggiato i primi platani – dice Kana – ma il motivo principale per cui continuo a fare questa attività con perseveranza e pazienza è perché mi piace e anche per regalare un po’ di natura a tutti e un po’ di bellezza a questa piazzetta». I complimenti non si fanno attendere e turisti e residenti che passano dalla piazza si fermano spesso ad ammirare le novità nel giardino pubblico di Kana. «Quando un luogo è di tutti, ognuno dovrebbe prendersene cura come può. Io spero che altre persone, come me – conclude – decidano di farlo in altre zone della città». 

Marta Silvestre

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