Il contratto tra la Regione siciliana e Italia Lavoro? L’ha voluto la dottoressa Anna Rosa Corsello. I soldi dati al Formez? La dottoressa Corsello. Il flop del clik day? Ha fallito l’informatica. Cioè le società chiamate sempre dalla dottoressa Corsello. Insomma, il Governo regionale non c’entra nulla con il caso esploso nelle scorse settimane a proposito dei tirocini formativi. È il pensiero di Rosario Crocetta, espresso nella conferenza stampa tenuta in tarda mattinata dal presidente della Regione a Palermo, nei saloni di Palazzo d’Orleans. Di fatto, il governatore ha «scaricato» la dottoressa Corsello, accettando le sue dimissioni da dirigente generale del dipartimento della Formazione (e, a quanto pare, anche dal dipartimento Lavoro, del quale la Corsello deteneva l’interim). E ha difeso l’assessore Nelli Scilabra. Che resta al suo posto.
Crocetta ne ha approfittato per sottolineare alcune novità sul nuovo stile di Governo: «La delibera con cui abbiamo approvato altri fondi per Italia Lavoro e Formez» – il governatore si riferisce alla delibera approvata dalla giunta regionale – «l’ha proposta la stessa dottoressa Corsello. L’ho presa in buona fede, perché avrei dovuto leggerla?». In effetti, che bisogno c’è di leggere una delibera che assegna un po’ di milioni di euro alle due società? Basta la parola… In sostanza, il contestatissimo affidamento da 5 milioni di euro a Italia Lavoro, società del ministero del Lavoro, l’ha voluto la dottoressa Corsello. E l’esautoramento dell’attività degli uffici regionali? Anche questo, ovviamente, l’ha voluto la dottoressa Corsello. Il governatore e l’assessore Scilabra avrebbero voluto utilizzare il personale interno.
Dopo le prime battute, Crocetta lancia il siluro: «La dirigente si assumerà la responsabilità anche contabile». E qui non possiamo dare torto al presidente Crocetta: la firma sugli affidamenti l’ha messa l’ex dirigente generale, come prevede la legge (il riferimento è alle leggi Bassanini, recepite dall’Ars: la nota separazione tra politica e burocrazia, che affida ai burocrati il potere di firma). Il governatore ha poi letto una nota della dottoressa Corsello indirizzata all’assessore Scilabra. E’ una lettera con la quale la dirigente generale spiega di aver operato gli affidamenti diretti a Ett per evitare problemi allo stesso assessore.
Il presidente ha citato anche un documento del 7 maggio con il quale la stessa dirigente chiede alla Ett di presentare già allora una offerta tecnico-economica: «Di questa lettera – ha detto Crocetta – non sapevamo nulla. La dirigente mi aveva raccontato altre cose. E io mi ero convinto». Il governatore si è detto dispiaciuto delle azioni della Corsello, «che avrebbero sconfinato nella politica». Ha detto di averla sempre difesa. Ma adesso si accinge a sostituirla. Quanto al disastro del bando bloccato, non è ancora chiaro se i primi 800 selezionati – i fortunati di luglio – rimarranno tali, cioè vincitori. O se anche il primo clik day verrà annullato. Sulla vicenda il governatore ha già cambiato opinione un paio di volte. Si attende l’evoluzione sveviana del suo flusso di coscienza.
L’ultima battuta del governatore è di stampo politico. Crocetta ha chiuso a quella parte del Pd che, di fatto, è all’opposizione (il riferimento è ai cuperliani). E ha ironizzato su Totò Cardinale, il leader dei Democratici e riformisti siciliani, che non sarebbe più disposto a seguire il presidente della Regione.
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