Piano di rientro, richieste della Corte dei conti  Tra le voci mancanti i bilanci delle partecipate

La Corte dei conti avanza al Comune Catania la richiesta di alcuni documenti a proposito del Piano di rientro. Una necessità che «era già emersa in occasione dell’ultima audizione con la magistratura contabile», spiega tramite una nota istituzionale l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando. Ma che ancora non è stata espletata, nonostante il collegio dei revisori dei conti etneo «non sia a conoscenza del documento inviato dalla Corte e, sinceramente, non so perché», dice uno dei contabili, Calogero Cittadino

Le carte in questione servono per chiarire alcune criticità riscontrate nel Consuntivo del 2014, approvato – tra le polemiche – dal Consiglio comunale di Palazzo degli elefanti alla fine di settembre, con soli 16 voti favorevoli. Tra le problematiche evidenziate dalla Corte dei conti ci sarebbe in primo luogo l’assenza dei bilanci relativi alle società municipalizzate. Con le quali l’amministrazione comunale avrebbe in lavorazione una riconciliazione. Un corto circuito burocratico. Al quale si aggiunge che, mentre il Comune lavora al bilancio del 2015, dopo avere approvato il rendiconto dell’anno precedente, i dati delle aziende partecipate arrivati ai revisori dei conti sarebbero fermi al 2013

Una mancanza, quella dei dati aggiornati sullo stato di salute delle casse delle aziende municipalizzate, che si somma ad altre caselle vuote sulla lista dei documenti attesi dalla Corte dei conti. Nodi da sciogliere che riguardano i debiti fuori bilancio, i residui attivi e passivi, il piano sugli immobili di proprietà comunale, il regolamento sugli espropri. Un punto, quest’ultimo, che dovrebbe essere affrontato in fretta da Palazzo degli elefanti perché «siamo già a giorno 4 dicembre e, secondo la procedura, il collegio necessita di venti giorni per consegnare il proprio parere. Facendo due conti si arriverebbe a fornire una relazione sotto le feste di Natale», sottolinea il revisore Cittadino. 

Le risposte mancanti sul Piano di rientro si spiegherebbero, secondo Girlando, considerando «problemi della macchina amministrativa per via dell’esiguità del personale e della mancanza della figura del ragioniere generale». Ma «forniremo presto tutte le risposte richieste dai magistrati contabili», precisa l’assessore al ramo. Una celerità che comunque, secondo la norma, non può andare oltre lo scadere dei 15 giorni immediatamente successivi alla ricezione da parte dell’amministrazione della richiesta. In caso contrario Palazzo degli elefanti rischierebbe «alcune sanzioni», interviene il presidente della commissione consiliare al Bilancio Vincenzo Parisi. Per il quale la vicenda è comunque delicata, soprattutto «in prospettiva di una votazione del Bilancio di previsione del 2015 di cui ancora la commissione non ha nemmeno un foglio», conclude.

Cassandra Di Giacomo

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