Petizione pubblica per mandare a casa Nelli Scilabra: toccato il tetto delle 500 firme in due giorni

LA MOZIONE DI SFIDUCIA ALL’ASSESSORE ALLA FORMAZIONE STA SCUOTENDO I PALAZZI DI POTERE. I LAVORATORI IN MASSA STANNO ADERENDO ALL’INIZIATIVA PROMOSSA DA ZAMBITO ED UN GRUPPO DI OPERATORI ATTRAVERSO FACEBOOK

In poco meno di quarantotto ore sfondato il tetto delle 500 adesioni alla petizione pubblica “Mozione di sfiducia alla Scilabra” promossa da un gruppo Facebook di operatori della Formazione professionale. Prosegue, nei prossimi giorni la raccolta firme che testimonia, come più volte raccontato dalle pagine di questo giornale online, il fallimento del percorso politico riformatore del Governo di Rosario Crocetta e del fallimento della giovane ‘assessora’ al ramo, Nelli Scilabra.
”I lavoratori sono stanchi delle continue promesse e dei proclami con impegni non mantenuti – ha riferito Joseph Zambito, uno dei promotori della petizione on line – le famiglie sono allo stremo a causa del ritardato pagamento delle spettanze pregresse e correnti che variano da un minimo di 8 ad un tetto di 24 mensilità”

L’iniziativa che parte dalla base costituisce uno straordinario veicolo mediatico per scuotere la politica siciliana ed i parlamentari all’assemblea regionale siciliana distratti da altro. Una politica, quella siciliana, che pare essersi addormentata dietro i buoni propositi del presidente Crocetta di ristrutturare il settore purificandolo dall’illegalità. In oltre un anno di governo regionale l’esecutivo ha raccolto solo contenziosi, denunce qualche arresto ed ua sistematica violazione delle norme regionali in vigore. Poca cosa rispetto agli slogan di inizio mandato che avevano fatto ben sperare i più ottimisti.
Dall’8 giugno ad oggi non vi sono più alibi per l’assessore Scilabra. Mentre dall’insediamento del novembre 2012 fino alla data del 7 giugno 2013, ripetutamente sia il presidente Crocetta che l’assessore hanno dichiarato alla stampa che i soldi dati agli enti non finivano nelle tasche dei lavoratori dipendenti, dall’avvio della seconda annualità dell’Avviso 20 finanziato con il Piano giovani, che coincide per l’appunto con l’8 giugno, il Governo regionale non ha erogato neanche un euro agli enti e quindi ai lavoratori. E quel che è peggio, anche il procedimento di rendicontazione della prima annualità del citato Avviso 20, che sbloccherebbe almeno tre mensilità in favore di lavoratori, risulta bloccato. Non ci sono, quindi, attenuanti e scuse, né è più possibile per la Scilabra giocare allo “scaricabarile”.
A testimoniare il fallimento più volte riferito, le centinaia di commenti postati sull’indirizzo internet www.petizionepubblica.it da lavoratori e cittadini che denunciano l’emergenza sociale ed economica di migliaia di famiglie. Qualcuno ha chiesto le dimissioni accusando l’assessore di “non essere in grado di mantenere la parola data a i lavoratori, sempre parole e mai fatti”.
Una studentessa ha voluto dichiarare la propria amarezza per essersi ritirata dagli studi universitari a causa dei 15 stipendi che il genitore attende dall’ente di appartenenza e dalla Regione siciliana.
Toccante la testimonianza di una lavoratrice del settore che ha voluto esternare lo stato di povertà in cui si è ritrovata per via delle spettanze non ricevute. “Sola e con due figli a carico – ha scritto in un post – non ho più i soldi per pagare nulla, promesse finte, per non parlare del nostro contratto che ci volete togliere”. Esempi concreti e visibili di un settore che sta pagando , più degli altri , l’improvvisazione e l’inadeguatezza di un Governo che ha fallito su tutti i fronti.

E’ dello stesso parere il promotore della petizione. Secondo Zambito “la gestione Scilabra è stato un vero fallimento: dai rendiconti dell’Avviso 20, nessun bando è stato pubblicato così come nessun avviso, tra quelli pubblicati dal precedente governo, ha visto la luce come il caso dell’Avviso 7/11 Gente di Mare, dell’avviso 18/2011 destinato alla figura dell’operatore socio sanitario, dell’Avviso n.9/2011 sulla formazione continua e permanente, dell’Avviso 4/2011 destinato a Beni comuni interventi per la legalità, dell’Avviso 10/20110 sulle scuole a rischio e dei bandi di Istruzione tecnica e formazione superiore (Ifts)”. Una vera ecatombe sembra essersi abbattuta sul settore e sui lavoratori.
L’unica novità introdotta del Governo Crocetta è la precarizzazione del settore e dei lavoratori con l’”operazione Ciapi di Priolo” che ha spostato qualcosa come circa due mila e 200 lavoratori dagli enti de finanziati alla struttura formativa di proprietà della Regione siciliana. Un intervento tampone che avrebbe dovuto sostenere la continuità lavorativa e che invece si sta trasformando in una sorta di riforma del settore. Se queste sono le soluzioni alla criticità del settore il futuro dei circa dieci mla operatori della Formazione professionale appare seriamente a rischio.

 

 

Giuseppe Messina

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