Posticipo di serie A ma anche «anticipo» di serie B. La gara Pescara-Palermo in programma domani sera (ore 20,45) allo stadio Adriatico può essere ripresa con una doppia inquadratura. Il monday-night della penultima giornata di campionato (si gioca di lunedì per evitare la concomitanza con un evento cittadino previsto oggi nella città abruzzese) è anche un antipasto del prossimo torneo cadetto dato che entrambe le squadre sono già retrocesse. Epilogo scontato di una stagione nella quale sia i rosanero che i biancocelesti sono rimasti impelagati senza soluzione di continuità nelle paludi della bassa classifica. Il campionato del Palermo è stato disastroso ma c’è chi ha fatto peggio. I numeri dicono che è il Pescara, matematicamente ultimo, la squadra più debole della serie A 2016/17.
Gli abruzzesi, che hanno vinto una sola volta sul campo (il primo dei due successi è maturato a tavolino), sono rimasti in apnea per tutta la stagione senza dare segnali di vita. Al netto di qualche sprazzo di bel gioco, sia con Oddo che alle dipendenze di Zeman la squadra non ha mai dato l’impressione di essere competitiva e non ha saputo esorcizzare i fantasmi di una crisi che non è ancora terminata come dimostrano le cinque sconfitte rimediate nelle ultime cinque giornate. Il Palermo, dunque, almeno per una volta incrocerà sulla sua strada un avversario più fragile. Legittimare in trasferta i favori del pronostico non è mai facile ma, in questo caso, l’ago della bilancia pende leggermente dalla propria parte. Il Palermo, oltretutto, è in una condizione psico-fisica migliore rispetto al Pescara e proverà a dare continuità al successo ottenuto domenica scorsa contro il Genoa, il secondo nelle ultime tre partite. Il risultato di domani è ininfluente ma agli uomini di Bortoluzzi non mancheranno gli stimoli. Mettersi in mostra in vista di una possibile riconferma è (o dovrebbe essere) interesse di diversi giocatori.
Concetto valido anche per il tecnico che, in virtù dei tre risultati utili di fila, sta legittimando la propria (ri)candidatura. Il suo profilo non corrisponde all’identikit tracciato da Baccaglini, intenzionato a puntare su un tecnico di esperienza che abbia già vinto la serie B, ma questo rush finale potrebbe delineare in extremis nuovi scenari: «Non ho parlato con nessuno anche se, dopo la partita della scorsa settimana, ho ricevuto da Baccaglini un messaggio molto bello – ha rivelato Bortoluzzi – ho accettato di venire a Palermo con l’obiettivo di fare bene e giocare le mie carte nel miglior modo possibile. È anche una sfida con me stesso nel senso che voglio vedere cosa riuscirò a fare. Intanto, sono molto soddisfatto delle risposte che stanno dando i giocatori e anche questa è stata un’ottima settimana dal punto di vista dell’atteggiamento durante gli allenamenti. Nessuno vuole che finisca la stagione. Sono tutti concentrati e tutti vogliono conquistare più punti possibili». Il tecnico non si fida del Pescara: «È una squadra che ogni volta riesce a creare almeno 4-5 occasioni pericolose. Dovremo stare attenti soprattutto in fase difensiva».
Sono ventitré i convocati. Nella lista, complice il forfait di Vitiello che nei giorni scorsi ha rimediato un trauma contusivo alla coscia destra, figura Giuliano, jolly della Primavera. Bortoluzzi, che confermerà il modulo 3-5-1-1, riavrà a disposizione Jajalo. Il centrocampista, che ha scontato il turno di squalifica, è in ballottaggio con il baby Ruggiero ma i due potrebbero partire entrambi dal primo minuto nel caso in cui venisse escluso dall’undici titolare il brasiliano Bruno Henrique. Sette rosanero, intanto, sono stati convocati dai ct delle rispettive Nazionali per i prossimi impegni (gare di qualificazione ai Mondiali e amichevoli) in programma a giugno: si tratta dei macedoni Nestorovski e Trajkovski e dei bosniaci Jajalo e Sunjic oltre all’ungherese Sallai, al costaricano Gonzalez e al polacco Cionek.
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