Perché ho cambiato Ateneo

Se chiediamo a Vincenzo perché quattro anni fa decise di lasciare la facoltà di Ingegneria di Catania per trasferirsi a Firenze e frequentare Scienze Agrarie, sorridendo, risponde candidamente: “Perché volevo cambiare aria, avevo bisogno di evadere”. 

Non è solo evasione, però, la molla che spinge un giovane a intraprendere una nuova esperienza universitaria; spesso sogni e ambizioni non soddisfatti dall’offerta formativa del nostro ateneo, magari sono esauditi da altre università italiane.

E’ il caso di Eleonora e Anna, ambedue ventitreenni, che hanno dapprima intrapreso un’esperienza universitaria a Catania – corso di laurea in Informatica – e l’anno successivo hanno deciso di trasferirsi a Palermo che offriva loro il corso di laurea in Psicologia.
“Ci siamo trovate di fronte un bivio – racconta Eleonora – lasciare  la nostra città per coltivare le nostre aspirazioni oppure rimanere a Catania e portare avanti un corso di laurea che non faceva al caso nostro. Nonostante a Palermo vi siano grossi problemi organizzativi, aule insufficienti, dopo tre anni ci mancano poche materie per la laurea”.
Si arrabbia, Anna, quando le facciamo notare che, ogni tanto, la sua cadenza ha assunto le caratteristiche dell’accento palermitano.
“Pur essendo Palermo una bellissima città e pur essendo rimaste affascinate dall’esperienza di indipendenza, nei momenti liberi cerchiamo sempre di tornare a Catania”.

Motivazioni simili hanno spinto Mariangela a cambiare università e trasferirsi ad Enna: ”Prima ero iscritta in Scienze per la comunicazione internazionale a Catania, adesso frequento Psicologia nel nuovo ateneo di Enna. Malgrado vi sia molta disorganizzazione ed Enna offra poco a uno studente universitario, il corso è appassionante e mi permette di studiare materie che mi hanno sempre interessata”.

Chiara, vent’anni, invece ha deciso di lasciare l’Università di Catania e il corso di Laurea in Scienze biologiche per trasferirsi a Messina dove è stato attivato il corso di laurea in Veterinaria. Anche per lei, la decisione di lasciare Catania è stata dettata dall’esigenza di sfogare le proprie ambizioni in un corso di laurea che facesse al caso proprio.

Per quanto riguarda i servizi universitari abbiamo ragionato, incontrando anche, coloro che, iscritti a Catania, provengono da altre università italiane.
“Il corso in Scienze per la Comunicazione internazionale è stimolante – ci dice Loredana, ventisette anni, dopo aver vissuto due esperienze a “La Sapienza” di Roma e al “DAMS” di Bologna – e l’università mi sembra meglio organizzata e più ordinata. Le persone che la animano sembrano più competenti e disponibili”. 

“Onestamente non tornerei a Roma per completare gli studi – secondo Barbara, ventitre anni, iscritta in Scienze della Comunicazione a Catania dopo aver lasciato Lingue e Comunicazioni Internazionali presso l’Università Roma Tre – mi trovo veramente bene qui. I servizi a Catania non sono perfetti ma, a Roma ho trovato molta disorganizzazione, soprattutto per frequentare i corsi”.

E’ difficile tracciare il bilancio di un fenomeno certamente più ampio. Tuttavia, prevale la sensazione che i ragazzi, dapprima iscritti a Catania, non siano influenzati dai servizi universitari nelle proprie scelte, che sembrano siano mosse esclusivamente dall’esigenza di raggiungere corsi di laurea maggiormente confacenti le proprie aspirazioni, non presenti nell’offerta formativa del nostro ateneo.

Riccardo Consoli

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