Paura a Terrasini, un bimbo rischia di soffocare In gola aveva pezzo di cibo: Cicciokayak lo salva

Tutti lo conoscono come il protettore del mare. A bordo del suo kayak ogni giorno ripulisce i litorali di Terrasini dalla sporcizia lasciata da cittadini incivili e trascinata in spiaggia dalla corrente. Da ieri però le storie che circolano su Francesco Tocco, conosciuto come Cicciokayak Terrasini, riguarderanno anche le sue imprese sulla terraferma. È stato protagonista infatti di una vicenda avvenuta nei pressi del bar Enjoy Lounge della cittadina in provincia di Palermo. Ha salvato un bimbo di circa tre anni che rischiava di rimanere soffocato  a causa di un pezzo di cibo che gli era rimasto in gola.  

«Stavo andando a fare un giro in piazza – racconta Tocco –  dopo che per dieci giorni sono rimasto a casa per via di un’infezione da aculei di ricci, rimediata durante la pulizia straordinaria dei fondali che ho organizzato il 30 luglio scorso».  Non c’è stato tanto tempo per riflettere: «Tutto è  successo in pochi secondi – ripercorre –  giunto al bar un bimbo era fermo davanti al passeggino. Con un bicchiere in mano aveva mimato il fatto che volesse bere ma dentro non c’era acqua. Poi ha buttato la testa indietro e ho visto che faceva successivamente segnali in direzione della gola». La mamma del piccolo, racconta Tocco, allora si è alzata e ha iniziato a dire che il bimbo stava soffocando

Per fortuna tempo addietro Tocco ha assistito a un corso di primo soccorso organizzato dalla Croce Rossa Italiana e sa come effettuare la Manovra di Heimlich: «Ho lanciato per terra la stampella, ho sollevato il bimbo da terra e con il palmo della mano ho esercitato una lieve pressione al centro, sotto il diaframma, dando colpetti alla schiena». Il piccolo allora ha sputato fuori il cibo: «Mi sono assicurato che la bocca fosse libera e me ne sono andato per la mia strada. A un certo punto mi sono sentito dire grazie dai genitori». Il giovane infatti è rimasto stupito dal calore che gli ha manifestato la gente anche quando ha raccontato la storia sulla su pagina di Facebook: «Nulla di eccezionale – conclude – è ciò che avrebbero fatto tutti». 

Stefania Brusca

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