Paternò, scoppia la bagarre dentro Fratelli d’Italia Tre consiglieri sospesi per ok alla sfiducia a Naso

Sospesi, e deferiti alla commissione di garanzia provinciale di Fratelli D’Italia, i consiglieri comunali di Alleanza per Paternò Agata Marzola, Alfredo Sciacca e Tuccio Paternò. I tre esponenti politici sono colpevoli di non avere ritirato la propria firma nella mozione di sfiducia contro il sindaco Nino Naso, come invece era stato auspicato dai vertici provinciali del partito. Anzi, in sede di votazione, i tre avevano espresso il proprio parere favorevole alla sfiducia assieme ai consiglieri Marco Gresta, Martina Ardizzone e Claudia Flammia (Movimento 5 stelle), Anthony Distefano e Giuseppe Lo Presti (Diventerà Bellissima) Guido Condorelli e Emilia Sinatra (Paternò Unica ex gruppo Forza Italia). 

Alberto Cardillo, coordinatore e provinciale del partito, ha parlato di un atto dovuto: «Avranno modo di spiegare dinnanzi ai componenti della commissione il loro operato». Cardillo si augura che tutto possa rientrare. Alcuni componenti di Fratelli d’Italia come il vice sindaco Ezio Mannino e l’assessore Rosanna Natoli, nonostante siano al governo della città in qualità di rappresentati di liste civiche, sono parti integranti di Fdi con uno specifico ruolo al suo interno. 

Alla vigilia della votazione di sfiducia contro Naso il coordinatore comunale del partito Angelo Calenduccia nonché Natoli e Mannino, avevano invitato i tre colleghi di partito a fare un passo indietro in merito alla sfiducia. «Il partito ha voluto metterci il bavaglio, volendo salvare la posizione in giunta di Natoli e Mannino – ha detto la capogruppo di Alleanza per Paternò – il tanto decantato ramoscello d’ulivo offertoci la scorsa settimana dai due assessori, in realtà era una trappola nei nostri confronti. Adesso lo possiamo dire Fratelli d’Italia è in giunta».

Salvatore Caruso

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