Dopo gli incendi che hanno devastato le campagne, il Comune ha deciso di incontrare la prefetta Carmela Librizzi per valutare gli interventi da intraprendere. Presente anche Emanuele Feltri, l'imprenditore che ha visto divorare i suoi terreni dalle fiamme
Paternò, presto interventi all’oasi di Ponte Barca «Sarà realizzato un cancello con videosorveglianza»
«Siamo riusciti, grazie all’accordo tra tutte le parti, a definire le pertinenze e l’esecuzione materiale, di un cancello videosorvegliato, con ingresso libero pedonale». Anche Emanuele Feltri, imprenditore agricolo che lo scorso 11 luglio ha visto la propria azienda agricola di contrada Sciddicuni totalmente distrutta dalle fiamme, ha partecipato alla riunione che si è svolta ieri all’interno dei locali comunali di Piazza della Regione a Paternò. L’incontro ha visto anche la presenza il vice sindaco Ezio Mannino e gli assessori Luigi Gulisano e Pietro Cirino, oltre agli allevatori e agricoltori le cui attività si trovano nei pressi dell’Oasi del Ponte Barca e che gli incendi delle scorse settimane hanno distrutto e devastato. Presenti anche Vito D’Angelo in rappresentanza del Consorzio di Bonifica 9, Francesco Giustolisi del dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti. Nonche David Mascali, presidente del Presidio partecipativo del Patto del Fiume Simeto. Una tavola rotonda in cui si è parlato della messa in sicurezza dell’Oasi del Ponte Barca.
«In tal modo – ha aggiunto Feltri – Si controlleranno gli accessi alle contrade agricole, per limitare furti e danneggiamenti e si potranno portare avanti tutte le azioni volte alla bonifica dei rifiuti e alla valorizzazione dell’area. Un primo ma importantissimo traguardo, frutto delle sinergie tra le parti, dello spirito di collaborazione ma anche delle lotte territoriali per la difesa dell’agricoltura e dell’ambiente». Feltri è stato ascoltato nei giorni scorsi dalla Commissione regionale antimafia guidata da Claudio Fava: l’imprenditore ha parlato non solo della dinamica degli incendi ma anche delle infrastrutture mancanti nella zona.
David Mascali, presidente del Presidio partecipativo ha sottolineato come la chiusura dell’area consentirà di evitare di sversare rifiuti in una zona di « di particolare fascino dal punto di vista naturalistico, in un luogo oggetto di una precisa progettualità che vede assieme comuni e associazioni della Valle del Simeto». «Abbiamo raggiunto una precisa intesa – ha detto il vice sindaco Ezio Mannino – Dando l’assenso al dipartimento regionale di metter in sicurezza l’area con una chiusura in modo tale da non permettere, ai non aventi diritto, l’accesso alla zona, in modo da salvaguardare la sicurezza dei luoghi ed evitare il ripetersi cdi fatti incresciosi simili a quelli registratesi nelle ultime settimane». Il sindaco Nino Naso e il comandante della polizia municipale Nino La Spina sono stati ricevuti, dopo la richiesta di convocazione partita dal comune di Paternò, dal comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto dal Prefetto Maria Carmela Librizzi. Il sindaco Naso ha fatto sapere che il Comune è beneficiario di un finanziamento di oltre un milione di euro per la realizzazione di un progetto di riqualificazione e i cui lavori partiranno in autunno. La prefetta Carmela Libirizzi ha consigliato all’amministrazione comunale di avvalersi del contributo delle associazioni ambientaliste, quali sentinelle, un po’ sulla scia che vorrebbe attuare la Regione ma non ancora entrata nel vivo, che possano sollecitare la gli agricoltori a denunciare gli episodi di violenza di cui sono vittime e a segnalare tempestivamente ogni fatto anomalo riscontrato nella propria zona alle forze dell’ordine.
La prefetta ha comunicato che è stata disposta una intensificazione dei servizi di prevenzione generale e controllo del territorio, in modalità interforze e anche con l’ausilio di reparti specializzati dei Carabinieri. Il progetto da oltre un milione di euro prevede il ripristino degli habitat naturali per gli uccelli a rischio di estinzione mediante il ripristino delle condizioni adatte alla nidificazione e la creazione di nuove zone umide nell’area protetta di Ponte Barca, importante sito di svernamento, alimentazione e nidificazione di numerose specie di uccelli. Previste anche delle piccole strutture in legno per il monitoraggio dell’avifauna e un sistema di videosorveglianza come deterrente all’abbandono dei rifiuti.