Un giorno nero per la città di Paternò. Sono morti all’ospedale Cannizzaro di Catania Diego Di Perna, 77 anni, e Salvo Magrì, 48 anni. Scomparsi dopo giorni di agonia per le ferite riportate a seguito di due diversi incidenti stradali avvenuti nelle ultime settimane. Di Perna è scomparso intorno alle 10.30 di oggi: era rimasto gravemente ferito lo scorso 10 ottobre, all’interno della stazione di servizio Eni di via Comunità europea, nel quartiere Trappettazzo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia paternese e dagli agenti della polizia municipale, un giovane di appena 16 anni dopo essere salito sul furgone avrebbe fatto marcia indietro, senza accorgersi che dietro al veicolo stava camminando il 77enne.
L’anziano stava tornando a casa, poiché abitava proprio di fronte al rifornimento di benzina. Il mezzo avrebbe arrotato il pensionato, nonostante le urla dei presenti. Il ragazzo, dopo essersi accorto che era successo qualcosa, sarebbe sceso dal mezzo. Visto l’accaduto, forse spaventato, sarebbe risalito sul veicolo per poi fuggire, arrotando l’uomo per la seconda volta. Il furgone è fuggito in direzione di via Del diamante. Immediati i soccorsi: in pochi minuti è arrivata un’ambulanza del 118, il cui personale medico, osservando le cattive condizioni dell’uomo, ha allertato l’elisoccorso.
Gli investigatori del nucleo radiomobile, analizzando le immagini registrate da alcune telecamere di sicurezza puntate sulla zona, sono riusciti ad accertare che alla guida del furgone ci fosse il 16enne paternese che, ovviamente senza patente, conduceva l’autocarro risultato di proprietà della società Coros srl, con sede a Paternò e attiva nel settore dei calcestruzzi. Adesso che Diego Di Perna è deceduto, si aggrava la posizione del giovane: era stato inizialmente accusato di lesioni personali stradali gravi, fuga del conducente e guida senza patente. Le accuse adesso potrebbero aggravarsi.
Sempre stamattina è morto nell’ospedale etneo anche il 48enne Salvo Magrì, infermiere di Paternò, ricoverato al nosocomio etneo dal pomeriggio del 18 ottobre scorso. Dal momento in cui, cioè, un suv guidato da una cittadina statunitense residente all’interno della base americana di Sigonella lo ha travolto. Magrì era un ciclista amatoriale e nel pomeriggio in cui è avvenuta la disgrazia aveva deciso di uscire in bici da solo, senza il resto del gruppo che di solito lo accompagnava per gli allenamenti. L’incidente è avvenuto sulla strada statale 192 Catania-Enna, all’altezza dell’intersezione con la strada provinciale 106.
Non è ancora del tutto chiaro come il suv sia venuto a contatto con la bici del 48enne paternese. Una distrazione o una manovra errata del conducente potrebbero essere stati la causa dell’incidente. Il ciclista con molta probabilità al momento dell’impatto con il terreno non indossava il caschetto di protezione. La donna si sarebbe fermata a prestare i primi soccorsi e avrebbe allertato al contempo la polizia militare di Sigonella. Sarebbero stati gli agenti statunitensi ad avvisare il 118. I medici hanno stabilizzato il ferito e, successivamente, lo hanno trasportato con l’elisoccorso al Cannizzaro di Catania. Sul fatto la Polstrada di Caltagirone aveva aperto un’inchiesta.
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