Paternò, la nuova vita della stazione di San Marco La linea ferrata che vuole essere spazio culturale

«Il nostro obiettivo è quello di offrire alla comunità, partendo proprio dalla stazione di San Marco di Paternò, una fruizione del territorio legata al turismo, all’agricoltura e al cibo di qualità». Ha le idee ben chiare Salvo Ferlito, presidente dell’associazione SudS (Stazioni unite del Simeto), che assieme ad altre realtà territoriali (professionisti, artisti, agricoltori e cittadini comuni), si è attivata nei mesi scorsi per il recupero della vecchia tratta delle Ferrovie dello Stato Motta Santa Anastasia-Regalbuto. Una linea ferrata lunga 53 chilometri, che attraversa il Simeto per giungere al lago Pozzillo. Ed è stato proprio a partire dalla stazione di San Marco di Paternò, ceduta in comodato d’uso gratuito dalle Ferrovie al Comune paternese, che sono stati elaborati progetti e iniziative da realizzare nel futuro prossimo. 

«Il nostro progetto – specifica a MeridioNews Salvo Ferlito – è indirizzato ai giovani compresi tra i nove e i 16 anni ai quali vogliamo raccontare la storia di questa porzione di territorio. Le iniziative saranno realizzate tra settembre e ottobre, dopo che per tutta l’estate 2017 abbiamo realizzato una serie di appuntamenti, chiamati Incontri al tramonto, con insegnanti e professionisti con i quali abbiamo interagito». L’obiettivo di SudS è quello di riqualificare non solo la zona dove si trova la stazione, ma anche valorizzare la chiesetta di San Marco, arrivando anche all’omonima collina, sede di un importante sito archeologico, e alla zona adiacente, ricca di masserie, che potrebbero diventare luoghi focalizzati sugli alimenti biologici.

Nell’aprile del 2016 la stazione ha aperto nuovamente i battenti, in un’ottica di riutilizzo differente rispetto al passato. Da quel momento in poi sono stati istituiti dei percorsi naturalistici, mentre i binari sono stati ricoperti da letti, utilizzati come comodi salotti per incontrarsi e parlare di tutto. «Abbiamo avuto un incontro in questi giorni con l’amministrazione comunale e i rappresentanti regionali delle Ferrovie dello Stato – conclude Salvo Ferlito – Questi ultimi hanno effettuato un sopralluogo e verificato lo stato della stazione. Da circa 18 mesi il comune di Paternò aveva concesso all’associazione questo spazio e i rappresentanti di FSI volevano sapere a che punto erano i lavori di riqualificazione. I delegati stanno facendo un monitoraggio in tutta Italia». L’obiettivo è realizzare una sorta di censimento delle linee ferrate date in comodato: la stazione di San Marco dovrebbe essere inserita nella nuova pubblicazione, assieme ad altre cento del Paese. «La nostra idea è che diventi un luogo di cultura».

Salvatore Caruso

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