No Muos vincono premio internazionale per la pace «In Italia siamo processati e in Germania celebrati»

«In Italia siamo processati e in Germania veniamo celebrati». Il paradosso di Giuseppe Firrincieli, che sul movimento antimilitarista ha girato tra il 2012 e il 2014 pure un documentario dal titolo Come il fuoco sotto la brace, arriva subito dopo essere stato premiato ad Aachen (in italiano Aquisgrana). 

Una delegazione di attivisti No Muos ha appena ritirato il Premio per la Pace Aachener Friedenspreis: si tratta del più ambito riconoscimento europeo che dal 1988 si assegna ogni anno in Germania e prevede due sezioni: una tedesca  – vinta dal collettivo Junepa che si batte contro l’uso delle miniere di carbone e delle armi nucleare e il commercio di tutti gli strumenti di guerra – e l’altra internazionale che ha visto l’affermazione proprio dei siciliani. Tra le due realtà non è escluso che possa attivarsi una sinergia che potrebbe tornare utile nel futuro. 

Il riconoscimento è assegnato dall’omonima associazione che è composta da quattrocento soci, tra cui i Verdi tedeschi e la diocesi cattolica, e prevede inoltre un premio in denaro di mille euro. Nelle motivazioni si legge che «il movimento organizza regolarmente manifestazioni, raduni, blocchi stradali, scioperi, campagne d’informazione e atti di disobbedienza civile. Inoltre, usano azioni legali a diversi livelli contro l’attivazione delle Muos e creano un pubblico antimilitarista con film, libri, musica e mostre fotografiche sulle strutture militari». 

Giuseppe Firrincieli e Susanna Stampanoni hanno portato con sé uno striscione del vignettista Guglielmo Manenti, che da anni partecipa alle manifestazioni con cartonati realizzati a mano, diffondendo sui social i propri disegni. I due attivisti sono stati accolti ieri sera dagli organizzatori e questa mattina hanno presentato in conferenza stampa il movimento No Muos alla popolazione tedesca. «Abbiamo spiegato – spiega Firrincieli – che questo premio mette in discussione sia politicamente che mediaticamente il movimento e soprattutto la percezione che si ha di esso. A essere apprezzata è stata anche la nostra rganizzazione basata sulla democrazia dal basso. Siamo stati pure a pranzo col sindaco di Aquisgrana, il cui Comune è tra i soci dell’organizzazione pacifista, una caratteristica – sottolinea – che in Sicilia è impensabile. Vogliamo inoltre ringraziare la compagna tedesca Jackie, preziosissimo supporto dei No Muos in questa fase». 

Al ritorno dalla trasferta tedesca Giuseppe e Susanna si confronteranno poi con gli altri attivisti pesantemente colpiti dai provvedimenti giudiziari emanati nel corso degli anni dal tribunale di Gela. Tra i quali c’è da ricordare il maxiprocesso che il prossimo 12 dicembre vedrà alla sbarra 125 persone.

Salvo Catalano

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