Paternò, infermiere preso a pugni in pronto soccorso Sindacato: «Nessuna denuncia per timore ritorsioni»

Ancora un’aggressione negli ospedali del Catanese. L’ultimo episodio si è verificato a Paternò la notte scorsa, all’interno del pronto soccorso del Santissimo Salvatore. Un infermiere in servizio al triage è stato preso a pugni. La dinamica dell’aggressione è ricostruita dal sindacato Fsi-Usae. A quanto sembra, l’infermiere stava assegnando i codici al triage e, sentendo dei rumori tra la folla nella sala d’attesa, si è precipitato ad aprire la porta del pronto soccorso per verificare cosa fosse successo. L’uomo ha così trovato un paziente adagiato su una barella dai parenti che, urlando, avrebbero chiesto con insistenza di effettuare le analisi del sangue, senza descrivere nulla dell’accaduto. 

A quel punto l’infermiere, avvicinatosi al paziente per valutare lo stato di coscienza, gli avrebbe chiesto cosa fosse successo. Questo, anziché rispondere, gli avrebbe sferrato un primo pugno alla spalla senza alcuna motivazione. I parenti dietro di lui avrebbero circondato e l’avrebbero aggredito, urlandogli di effettuare delle analisi; nel frattempo il paziente approfittando della confusione gli avrebbe sferrato un secondo pugno alla mandibola, senza alcun motivo apparente. A quel punto l’infermiere impaurito sarebbe rientrato nella sua postazione a segnalare l’accaduto al medico di guardia. Sarà il primario del reparto d’emergenza a relazionare su questi fatti alla direzione sanitaria, mentre l’infermiere ha scelto di non sporgere denuncia.

«Inciviltà è aggredire i sanitari, infermieri e medici nei pronto soccorso e nelle corsie preposte per salvare vite umane – dice Calogero Coniglio, segretario del sindacato – L’organizzazione sindacale Fsi-Usae esprime massima solidarietà all’infermiere aggredito. Episodi simili ormai sono all’ordine del giorno, per questo come organizzazione abbiamo lanciato l’allarme a tutte le istituzioni competenti soprattutto per i turni notturni». Secondo Coniglio, se la vittima ha scelto di non denunciare «è perché teme qualche ritorsione. Nei prossimi giorni faremo dei sopralluoghi al fine di segnalare possibili situazioni di pericolo alle autorità competenti». 

Sulla vicenda MeridioNews ha contattato Giuseppe Spampinato, direttore sanitario del distretto Ct2 dell’Asp di Catania: «Non so nulla di quello che è avvenuto all’interno del pronto soccorso – sostiene Spampinato – Non sono stato informato, Nelle prossime ore mi recherò personalmente all’ospedale di Paternò per verificare e capire cosa sia effettivamente successo». Abbiamo provato a contattare Giuseppe Lo Faro, responsabile dell’unità di Medicina da cui dipende il pronto soccorso, ma non siamo riusciti a raggiungerlo.

Salvatore Caruso

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