Paternò, in tre mesi 40 atti vandalici nelle scuole «Blitz su commissione e grazie alle talpe interne»

Sono circa 40 gli atti vandalici che si contano in meno di tre mesi nelle scuole della città di Paternò. Questo, almeno, il numero dei fatti di cui stampa e forze delle ordine sono attualmente a conoscenza. Nel periodo compreso tra marzo e giugno, sono stati numerosi i blitz di ladri e vandali che hanno razziato, danneggiato e devastato le scuole paternesi. Forse su commissione e con l’aiuto di qualcuno dall’interno. Edifici pubblici che ospitano circoli didattici, istituti comprensivi, medie inferiori e medie superiori. Un bollettino di fatti di cronaca che si ripete ogni fine settimana, e che non ha risparmiato neanche Pasqua, il 25 aprile e l’1 maggio.

A commettere i furti, con molta probabilità, piccole squadre composte al massimo da cinque persone, che sanno come muoversi e soprattutto cosa cercare. Come nel caso dei computer del liceo scientifico Enrico Fermi, o all’istituto comprensivo Don Milani, al plesso scolastico di via Libertà dove trovano ospitalità le aule del secondo circolo didattico Giovanni XXIII e dell’istituto comprensivo G.B. Nicolosi. O ancora il furto di uno schermo a led all’Ite G.Russo, o la razzia di video proiettori. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di gesti messi in atto su commissione. E con l’aiuto di alcune «talpe» all’interno degli istituti pubblici. Sebbene non vengano risparmiati neanche gli asili privati.

A questi si aggiungo anche episodi di devastazione. Lo scorso fine settimana ignoti hanno effettuato i propri bisogni fisiologici sul pavimento nei bagni dei bambini della Don Milani. Nella stessa occasione i water sono stati otturati con i resti di alcune mele, prima conservate nel frigo della scuole, che i vandali hanno mangiato sul posto. Scarabocchiati inoltre i muri delle scuole ma anche i banchi con frasi oscene.

«La situazione è davvero drammatica – spiega a MeridioNews Mara Signorello, responsabile del plesso Giovanni XXIII – ormai è un bollettino di guerra. Ogni fine settimana è una tragedia senza fine». Le scuole già dotate di videosorveglianza da adesso saranno tutelate dalla vigilanza armata privata: «Ci siamo resi conto che la videosorveglianza non produce alcun effetto deterrente – racconta la dirigente della G. B. Nicolosi Giusy Morsellino – siamo inermi. Quella delle società di vigilanza è la migliore soluzione». 

Della stessa opinione anche i dirigenti scolastici della Virgilio, del comprensivo G. Marconi e della sede centrale della Nicolosi che hanno deciso di rivolgersi ai vigilantes. Sono queste le uniche tre scuole, infatti, che da settimane vengono risparmiate dai malviventi. Ad adoperarsi affinché la sicurezza diventi la norma dovrebbe essere il Comune di Paternò. Il quale, però, in questa circostanza appare del tutto impotente: senza soldi che possano permettere a tutte le scuole comunali di adottare più efficaci sistemi di contenimento dei danni.

Salvatore Caruso

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