C’è la tassa dei rifiuti al centro delle attenzioni degli abitanti di Paternò. In questi giorni stanno arrivando agli utenti le bollette con la richiesta di saldo della terza e quarta rata. In caso di rincari, si va da un minimo di 15 euro a un massimo di 80. Numeri che fanno i conti con un servizio non sempre all’altezza e con un maxi credito che il Comune vanta nei confronti dei cittadini evasori. La cifra, secondo le stime, ammonterebbe a dodici milioni di euro negli ultimi tre anni, da quando il servizio è ritornato alle amministrazioni locali. «Nel 2015 abbiamo incassato fatture pari a tre milioni di euro su oltre sette dovuti», spiega il presidente della commissione Bilancio Nino Valore.
L’esponente politico sta raccogliendo anche le lamentele dei cittadini, stanchi, a loro dire, di non avere un servizio adeguato. L’attività viene effettuata, dopo una proroga, dalla ditta Dusty. Il tutto in attesa della nuova gara d’appalto. «Paghiamo un costo esagerato, circa 400mila euro al mese, per un servizio che fa acqua da tutte le parti – prosegue Valore – Lo spazzamento delle strade è quasi assente. Per non parlare della raccolta differenziata crollata in modo vertiginoso. Secondo i dati in nostro possesso la percentuale si aggirerebbe sotto il 25 per cento». Sulla questione rifiuti nel Comune etneo parla anche l’assessore ai Servizi ecologici Salvatore Milicia: «L’importo della Tari per i paternesi è quasi simile allo scorso anno, con rincari di pochi euro». Per l’assessore il problema dei rifiuti dovrebbe migliorare una volta entrato in vigore il nuovo piano Aro (enti chiamati a sostituire gli Ambiti territoriali ottimali, ormai in liquidazione, ndr), approvato qualche giorno addietro dal consiglio comunale e attualmente all’esame dell’assessorato regionale al ramo.
«Il nuovo sistema prevede una tariffazione puntuale che consentirà di ottenere sgravi maggiori in bolletta ai cittadini che differenzieranno i rifiuti – spiega – Il sistema generale sarà orientato alla riduzione totale del rifiuto e la ditta che andrà a gestire il servizio dovrà avere una dotazione strumentale che consenta una maggiore efficienza». L’esponente della giunta Mangano è ottimista anche sul nuovo sistema di raccolta: «Verrà svolto con sacchetti e contenitori dotati di un codice a barre che consentirà di mappare il territorio e identificare gli utenti, così da ridurre il fenomeno delle microdiscariche». I costi tuttavia non dovrebbero aumentare. Anzi, promette Milicia, «saranno inferiori rispetto agli attuali, con l’obiettivo di raggiungere una percentuale di differenziata del 70 per cento già dopo il primo anno».
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