Paternò, i residenti chiedono più controlli sulla movida «Tra risse, disordini e degrado. Qui la criticità è alta»

Una mail con posta certificata inviata alla segreteria del sindaco di Paternò Nino Naso e a quella del prefetto di Catania Claudio Sammartino per denunciare «l’alta criticità del quartiere causata dall’eccessiva concentrazione serale». Il mittente è il comitato di residenti di piazza Armando Diaz e delle vie limitrofe, preoccupati per la situazione di quella che, nel corso degli ultimi anni, è diventata una delle zone più attive della movida paternese

Risse, disordini e degrado. Sono questi i punti messi nero su bianco nella lettera che conta la firma di una decina di residenti del quartiere. Lo stesso dove, circa un mese fa, è avvenuta anche una sparatoria: a esplodere i colpi, diretti a un gruppo di ragazzi seduti sui gradini di piazza Armando Diaz, sarebbe stato un uomo a bordo di uno scooter guidato da un complice. Chi ha sparato, però, avrebbe sbagliato il bersaglio colpendo alla schiena un giovane di 17 anni.

Nella stessa lettera i componenti del comitato ricordano che, già nel settembre del 2018, il problema dell’ordine pubblico del quartiere era stato discusso durante un incontro con il primo cittadino e con il comandante della polizia municipale. Già allora, alcuni cittadini avevano evidenziato che risse e disordini rendevano impossibile la vita nella zona e avevano chiesto una maggiore vigilanza. «Fatta eccezione per un più frequente passaggio della volante dei carabinieri – si legge nella lettera – non si è ottenuto null’altro». Adesso, i residenti manifestano la propria indignazione anche per il fatto che non siano ancora state installate «le telecamere di sorveglianza, nonostante il nostro sia uno dei quartieri più critici della città».

È questa la richiesta avanzata di nuovo adesso dal comitato che chiede anche la garanzia «almeno nel fine settimana di una postazione stabile delle forze dell’ordine in zona». A dare una prima risposta in merito è stato il vicesindaco Ezio Mannino: «La videosorveglianza è fattibile, l’importante che sia collegata con la centrale operativa delle forze dell’ordine; mentre – ha aggiunto – sembra difficile riuscire a garantire la presenza di un posto fisso delle forze dell’ordine nel quartiere».

Salvatore Caruso

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