Paternò, furto dei cavi e 200 famiglie senza luce Prevista il 23 maggio un marcia per la legalità

Circa 200 famiglie, residenti in parte in via G. B. Nicolosi, in via Rocche e in via Truglio, a Paternò, dalle due di stanotte sono senza luce, per via di un furto di cavi in rame nelle ore notturne tra l’una e le due, da parte di ladri-elettricisti che hanno razziato i cavi dell’energia elettrica alle abitazioni private. È la prima volta che succede in città. I banditi, dopo aver isolato elettricamente la zona, hanno tagliato circa 400 metri di cavi, lasciando al buio le 200 famiglie. Il fatto che più sorprende è quello che nessuno dei residenti abbia visto o sentito qualcosa. Tecnici Enel hanno infatti precisato come si tratti di lavori rumorosi.

La ditta specializzata che lavora per conto dell’Enel già alle prime luci dell’alba è intervenuta rimpiazzando i cavi rubati con altri. La corrente elettrica nella abitazioni di via G.B. Nicolosi è stata ripristinata nel pomeriggio. Disagi di una certa rilevanza sono stati avvertiti soprattutto dagli esercizi commerciali che vendono alimenti. Dinanzi alla recrudescenza dei fatti criminali in città, il sindaco Mauro Mangano ha convocato la società civile, ossia i sindacati di Cgil, Cisl e Uil, l’associazione forense, la Confcommercio, i rappresentanti degli studenti e del mondo delle associazioni sportive e di volontariato, nonché una delegazione del consiglio comunale per dare una concreta risposta contro questi fatti. Deciso che istituzioni e cittadini marceranno insieme per dire no alla mafia e alla criminalità, nel giorno dedicato alla memoria del giudice Giovanni Falcone. Un appuntamento, quello del 23 maggio, che vuole unire tutte le forze politiche, sia di maggioranza che d’opposizione, e la società civile, per dare un segnale forte e univoco in merito al tema della sicurezza. 

«Incontri del genere rappresentano un’occasione di confronto libero e democratico fra le istituzioni e le diverse anime della città – ha evidenziato il primo cittadino -. Abbiamo ascoltato le ragioni dei cittadini e le loro critiche, anche in merito all’operato dell’amministrazione. E’ ovvio che le posizioni di ciascuno non sempre trovano un punto d’incontro, ma su una cosa siamo tutti uniti: vogliamo una Paternò libera dalla mafia, dal malaffare dalla microcriminalità, e siamo pronti a chiederlo a gran voce». Sulla stessa lunghezza d’onda, anche i consiglieri comunali di opposizione Nino Valore, Ignazio Mannino, Vito Rau, Roberto Faranda, Sergio Signorello, Marco Tripoli, Pietro Cirino, Salvatore Fallica, Guerrina Buttò e Giancarlo Ciatto, che hanno pensato di unire «le forze e annullare la camminata per la legalità che avevamo organizzato per venerdì 15 maggio perché, con grande senso di responsabilità e amore per la città, abbiamo capito che su temi così delicati e importanti non può esistere divisione o contrapposizione politica».

Sulla questione sicurezza è intervenuto Stefano Bella presidente della Confcommercio di Paternò: «Va bene la manifestazione, ma purtroppo dobbiamo registrare una poca sensibilità delle istituzioni verso la nostra categoria. Ci sentiamo abbandonati, non esiste un serio progetto di rilancio economico della città». Roberto Prestigiacomo della Uil ha sottolineato il fatto che la «disoccupazione a Paternò ha raggiunto il 45 per cento e i problemi si sono accresciuti». Gli fa eco Giuseppe Fallica della Cgil: «Molti giovani che vivono senza lavoro intraprendono strade sbagliate. I cittadini da tempo attendono lo sblocco dei cantieri lavoro, ma ancora nulla».

Salvatore Caruso

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