Paternò, deturpata la scalinata monumentale «Presto telecamere», e intanto ancora danni

Ancora scritte e disegni volgari sulla scalinata settecentesca di Paternò, i 125 gradini che da via Provvidenza Virgillito portano alla Matrice. Anche questa volta, come in un recente passato, gli autori rimarranno sconosciuti e senza punizione: il tutto per la mancanza cronica di un sistema di videosorveglianza che possa riprendere i vandali. Al danno materiale subito dal monumento si accompagna quello di deturpamento dell’immagine della scalinata settecentesca, soprattutto se la Collina storica deve rappresentare una sorta di biglietto da visita per tutti i tour guidati in programma, con le scuole cittadine e non solo: infatti la condizione non ottimale, fa a pugni con l’obiettivo di amministrazione comunale e Pro Loco di tutela del patrimonio cittadino. 

I vandali hanno scarabocchiato le nicchie che caratterizzano i 125 scalini della scalinata e i colori hanno hanno impregnato anche i sassolini che formano il pavimento del sagrato dell’edificio sacro, quello in cui vengono collocate le croci durante il periodo pasquale. Solo dopo un accurato sopralluogo da parte degli addetti ai lavori – effettuato con il benestare della soprintendenza ai Beni culturali – sarà possibile conoscere il futuro di questa parte della scalinata. Così come a seguito di un’ispezione ad hoc si conoscerà anche il futuro delle nicchie danneggiate da scritte e disegni volgari. «Non ci stancheremo di denunciare questi gesti vili – dichiara Francesco Finocchiaro, presidente dell’Archeoclub d’Italia Ibla major Paternò – Sollecitiamo la città e chiediamo alle istituzioni di convocare una riunione tra gli attori interessati alla formazione, salvaguardia e controllo del paesaggio culturale dell’acropoli, per coordinare e definire le strategie possibili al fine di invertire questa tendenza».

Anche il consigliere Anthony Distefano si dice preoccupato per «l’ultimo scempio perpetrato ai danni della Scalinata settecentesca. L’ennesimo sciacallaggio perpetrato dai barbari di turno. E l’attesa di qualche telecamere non placherà, certo, questo senso di distruzione: l’amministrazione comunale dovrebbe farci conoscere qual è il suo piano nell’ambito della sicurezza». Al deturpamento dei graffiti, però, bisogna aggiungere anche lo stato di abbandono della scalinata: erbacce alte, bottiglie di birra e liquori, cartoni della pizza, lattine, preservativi usati e perfino mutande da uomo. «Abbiamo già ripulito per ridare dignità alla scalinata – sostiene il vicesindaco Ezio Mannino – A breve, poi, dovremmo installare un sistema di videosorveglianza. Per restauro e riqualificazione, invece, siamo alla ricerca di finanziamenti».

Salvatore Caruso

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