Prevenire infiltrazioni mafiose nei lavori pubblici. È con questo obiettivo che stamattina gli uomini della Direzione investigativa antimafia hanno effettuato un blitz all’interno della piscina comunale di Paternò, dove si trova il cantiere per l’ampliamento dell’impianto sportivo. A effettuare il controllo, su disposizione della prefettura di Catania, il gruppo interforze: oltre agli agenti della Dia, i carabinieri della compagnia paternese e una volante della questura.
Le forze dell’ordine sono arrivate in piscina poco prima delle 9.30, acquisendo informazioni e documenti. In particolare le forze dell’ordine si sarebbero concentrate sulla ditta che che si è aggiudicata l’appalto, controllando anche le maestranze e i fornitori da cui l’impresa acquista il materiale. Un’azione volta a verificare il rispetto della legge nel conseguimento e nella prosecuzione del bando. Solo nella tarda mattinata, poco prima delle 13, si sono conclusi i controlli: sia della documentazione, sia delle persone in cantiere al momento dell’arrivo degli uomini della Dia.
Sul posto sono arrivati i dirigenti dei Lavori pubblici del Comune di Paternò e l’assessore allo Sport Alfredo Minutolo: «Nulla di allarmante – esordisce Minutolo – si tratta di un controllo di routine che attiene al cantiere. Al momento non sappiamo nulla di specifico, ma non credo che ci siano problemi di sorta: era un servizio di prevenzione». La riapertura della piscina, prevista per il 10 ottobre, non dovrebbe subire alcun ritardo. Anche Sergio Parisi, presidente regionale della Federazione italiana nuoto che gestisce l’impianto, tende a tranquillizzare: «L’operatività sportiva non subirà intoppi».
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