«Alcuni genitori pare sapessero, ma non era partita nessuna denuncia o segnalazione». A rompere il muro di silenzio sono stati il padre e la madre di una bambina che, preoccupati per alcuni comportamenti della figlia, si sono rivolti, insieme ad altri genitori, alla guardia di finanza. Dopo sei mesi di indagini sono scattate le manette per tre maestre di una scuola elementare di Partinico. Le accuse sono pesanti: maltrattamenti nei confronti di minori aggravate dall’aver commesso il fatto con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione e di averli compiuti nei confronti di minori ed all’interno di un istituto d’istruzione. I finanzieri della compagnia della cittadina del Palermitano, per ricostruire la vicenda, si sono serviti di intercettazioni ambientali audio e video che hanno documentato il comportamento delle insegnanti, definiti «intollerabili» dal gip del tribunale di Palermo, che ne ha disposto gli arresti domiciliari.
«”Stai zitta”, “stai buona”, “ti do botte”, così la bambina si rivolgeva a una delle sue bambole mentre giocava. Poi mimava schiaffi e strattoni, gesti violenti che hanno insospettito i genitori» racconta a MeridioNews la capitana della guardia di finanza partinicese, Marta Balbo. «Le intercettazioni – continua – hanno rivelato violenze psicologiche nei confronti degli alunni, tutti di età compresa tra i sei e gli otto anni. Le insegnanti adottavano dei toni molto pesanti, molto forti. Esclamazioni offensive e fuori luogo nei confronti di bambini». Atteggiamenti che sarebbero sfociati anche in violenze fisiche con schiaffi, pizzicotti, strattoni e calci. «In particolare – aggiunge Balbo – tra le tre maestre arrestate, è risaltato il comportamento di una insegnante di sostegno che se la sarebbe presa con il bambino disabile di cui si sarebbe dovuta occupare, che è costretto sulla sedia a rotelle».
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