Non ha abbandonato la sua carriera di pianista, Francesco Nicolosi. Allievo di Vincenzo Vitale, il grande didatta della scuola pianistica napoletana, Nicolosi ha girato il mondo suonando nelle più importanti sale da concerto, da Milano a Monaco, da Singapore al Giappone.
Ma da quando è diventato direttore artistico del Teatro Massimo Bellini, gli è toccato depennare non pochi appuntamenti dalla sua agenda. «L’impegno col Teatro Massimo l’ho preso sul serio», dice ai microfoni di Radio Zammù, nell’ambito della rubrica l’Elzeviro realizzata in collaborazione con Meridionews. «Sono presente dal martedì al venerdì, sempre, tutte le settimane». Un lavoro costante anche per mettere a punto la nuova stagione sinfonica e concertistica, presentata lo scorso 24 ottobre in teatro alla presenza del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.
La stagione si aprirà il 16 gennaio con una novità: La rondine, un’opera di Puccini tra le meno conosciute e rappresentate. L’appuntamento belliniano vedrà in scena Adelson e Salvini, la prima opera del compositore catanese, mentre spicca, tra i titoli del cartellone, Storia di una capinera, prima assoluta del libretto a firma di Mogol e musicato da Gianni Bella, tratto dal romanzo di Verga.
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