«Hanno dato il via libera pure agli allenamenti delle squadre, ma non alle passeggiate in montagna. E il paradosso è che pensano alle nomine nei parchi. Nomine inadeguate». Il mondo dell’associazionismo ambientalista in Sicilia è in subbuglio. Nei giorni in cui aspetta notizie positive sulla possibilità di tornare a svolgere escursioni nelle aree protette, arriva invece quella che il governo guidato da Nello Musumeci ha scelto la rosa dei nomi che dovranno guidare nei prossimi anni il parco dell’Etna, dei Nebrodi, dell’Alcantara e delle Madonie. Quasi tutti politici vicini o organici alla maggioranza di centrodestra.
«Abbiamo contestato le nomine mesi fa quando furono proposte e continueremo a farlo, perché non hanno i requisiti – attacca Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – Sono proposte di sottogoverno e una riserva naturale non può essere trattata come uno dei tanti posti di sottogoverno. Serve competenza». Ma dall’ex sindaco di Belpasso Carlo Caputo designato al parco dell’Etna, al consigliere comunale di Sant’Agata di Militello Domenico Barbuzza, destinato ai Nebrodi. Passando per il vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Arena, di tecnico si vede ben poco. Eppure la normativa dice: «Il presidente è scelto tra persone che si siano particolarmente distinte nella salvaguardia dell’ambiente e che siano in possesso di titoli culturali o professionali adeguati».
Secondo Carmelo Nicoloso, coordinatore per il Sud Italia del Centro parchi internazionale, «in questa fase servirebbero figure di grande competenza per programmare il futuro che ci attende dopo questa emergenza. Servono tecnici, non sottobosco politico. Piuttosto che pensare alle nomine, la Regione dovrebbe affrettarsi a regolamentare l’accesso alle aree protette». Il paradosso è che si parla di via libera ad attività come barbieri e parrucchieri già da lunedì, ma nulla filtra rispetto alle escursioni all’aria aperta, anche se il presidente Musumeci e l’assessore al Turismo Manlio Messina hanno fatto capire che si sta studiando la soluzione al problema. Ma al momento l’unica cosa permessa in tutta Italia sono le escursioni individuali. Da soli, o al massimo con conviventi.
«La solitudine – mette in guardia Fabio Morreale, guida e presidente dell’associazione Natura sicula – mette al riparo dal Covid ma espone ad altri rischi. Al di là della presenza di guide professioniste, non si va mai da soli a fare escursioni perché può diventare pericoloso. La Regione faccia in fretta – conclude – la sensazione è che si siano dimenticati di noi».
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