Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato ieri sera la delibera sul cosiddetto Piano farmacie. Hanno votato a favore del provvedimento 16 consiglieri comunali (tutti gli orlandiani del Mov. 139). Si sono astenuti in 8 (6 rappresentati del Pd, Alessandro Anello di Forza Italia e Filippo Occhipiti di Italia dei Valori). Contro ha votato Mimmo Russo del gruppo misto. Altri consiglieri hanno abbandonato Sala delle Lapidi prima del voto.
Il Piano farmacie prevede l’apertura, n tutta la Sicilia, di 222 nuove farmacie che si aggiungeranno alle 170 esistenti. A Palermo sono previste 29 nuove aperture di punti vendita di farmaci. E’ stato il Governo di Mario Monti a volere l’incremento delle farmacie. Da qui il concorso bandito dalla Regione al quale hanno preso parte oltre 2 mila farmacisti che aspirano a diventare titolari di farmacie.
A Palermo la vicenda è andata per le lunghe, come vi abbiamo detto qui. Anche per gli interessi che si vanno a toccare.
Alla fine, dopo una serie di sedute andate vuoto, segnalazioni alla Procura, e con lo spettro del commissariamento da parte della Regione, il Consiglio comunale ha varato il provvedimento.
«Tutto potevamo pensare, tranne che di dovere passare la vigilia dell’Immacolata in consiglio comunale a discutere di un piano farmacie che, in tutta Italia, è di competenza della giunta – dicono i consiglieri di Idv del comune di Palermo Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, commentando l’approvazione del piano – il nostro voto di astensione nasce dalla volontà di dare una risposta ai 29 vincitori di concorso che, grazie all’approvazione del piano, potranno aprire le loro farmacie e dare lavoro a circa 50 persone, anche se non abbiamo condiviso il piano portato in Aula dal sindaco che non rispetta una distribuzione omogenea delle nuove farmacie in tutto il territorio della città.
«Questo atto poteva essere migliorato, – sottolineano i consiglieri – ma l’amministrazione ha preferito altrimenti. Siamo soddisfatti dell’approvazione dell’ordine del giorno predisposto dalla Seconda commissione che impegna l’amministrazione a predisporre, entro il rimo semestre 2015, un piano di programmazione di decentramento per una più omogenea distribuzione delle farmacie esistenti da sottoporre al consiglio comunale».
Sulle vicenda interviene anche il consigliere comunale, del Pd, Sandro Leonardi:
“Il Consiglio comunale, ieri sera, ha approvato, dopo un estenuante tira e molla andato avanti per giorni, il Piano farmacie che consentirà l’apertura di 29 nuove sedi. Un atto che provocherà ricorsi e contenziosi, ma soprattutto un’occasione mancata per una seria riorganizzazione di questi presidi sanitari sul territorio. Questa amministrazione arriva all’approvazione di questo atto con due anni di ritardo e in un clima di sospetti, dimostrandosi ancora una volta inadeguata. La vera domanda però è: quando, in Italia, un giovane farmacista senza milioni di euro e una famiglia alle spalle, potrà aprire una farmacia?”.
C’è anche un commento dei consiglieri comunali del Pd, Antonella Monastra e Rosario Filoramo:
«L’eccessiva debolezza nei confronti del mondo delle farmacie, che certamente sono un potere forte, mostra in questo caso tutta la permeabilità e la debolezza della politica, ma questa appare ancora più debole nei confronti della burocrazia comunale che non ha mai collaborato con il Consiglio».
I due esponenti del Pd parlando di un «crescendo di atti illegittimi» con interventi del Tar Sicilia. «Infine l’ultimo intervento della Giunta comunale che ritorna sulla proposta del Sindaco Leoluca Orlando, a seguito delle rimostranze dei consiglieri tenuti sino ad allora all’oscuro della censura del Tar, e la sottopone quale testo definitivo. Confusione, ritardi, omissioni, errori marchiani che sono costati due sentenze contrarie del Tar con annessi i costi derivanti dalle soccombenze e i danni per chi ancora, cittadini e aspiranti nuovi farmacisti, attende il Piano».
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