Dopo le dimissioni arrivano le reazioni. Nessuno sembra infelice: ed è anche logico, visto che a parlare sono esponenti delle opposizioni. Che su un punto concordano: la gestione disastrosa della città di Palermo da parte del sindaco dimisisonario, Diego Cammarata, esponente del centrodestra.
Articolato il commento di Nadia Spallitta, esponente di UnAltra storia, il movimento di Rita Borsellino, nonché presidente della commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile, la sede del consiglio comunale di Palermo. Le dimissioni strategiche del sindaco Cammarata – dice Nadia Spallitta – rappresentano latto finale di politiche fallimentari e della cattiva gestione della città. Cammarata e la sua giunta – anche se non sono gli unici responsabili – lasciano Palermo in una condizione di abbandono e di degrado, con problemi difficilmente risolvibili, con un bilancio in dissesto, le aziende in liquidazione e sullorlo del collasso – con i conseguenti problemi di tutela dei lavoratori che corrono il rischio di procedure di mobilità.
Lesponente di UnAltra storia ricorda, inoltre, lazzeramento delle politiche sociali e la sporcizia nelle strade. E aggiunge: Non credo che abbandonare il campo prima della scadenza potrà fare dimenticare ai cittadini anni, a mio avviso, tra i più bui della storia della nostra città. Anche i mesi che ci aspettano saranno tra i più difficili, gravati dal peso di uneredità scomoda e pesante. Solo un futuro sindaco, mosso da un forte sentimento etico ed attento, potrà aiutare Palermo a risollevarsi, ad affrontare e risolvere la crisi economica che ci aspetta e le tante emergenze che feriscono la città e la rendono invivibile. Mi auguro che il centrosinistra raggiunga una posizione forte ed unitaria, sia in consiglio comunale, per evitare gli ultimi pericolosi colpi di coda mi preoccupano specialmente le questioni territoriali e ambientali , che a mio avviso dovranno essere affrontate dal nuovo governo della città che in occasione delle elezioni, e che sappia fare tesoro delloggettivo vantaggio che Cammarata sta lasciando allo stesso centrosinistra.
Alluomo e al ruolo istituzionale va il mio doveroso saluto – conclude Nadia Spallitta – ma senza possibilità di sconti né rimpianti per la sua gestione politica.
Durissimo il giudizio di Filippo Cangemi, leader de La Destra di Palermo. Ora che il sindaco di Palermo si è dimesso – dice Cangemi – dubbie restano le vere motivazioni del gesto tardivo, di un sindaco non rieleggibile, a pochi mesi dalle elezioni. Certo è, invece, che Cammarata va via in perfetta coerenza di stile con la sua gestione, ossia con lultimo grande bluff di un personaggio che sarà ricordato come uno dei peggiori sindaci che Palermo abbia mai avuto.
Vado via lasciando i conti in ordine, è lultima dichiarazione dellex sindaco – prosegue Cangemi – resa mentre le odierne notizie di stampa ci confermano che la Ragioneria Generale del Comune, a tuttoggi, dichiara di non avere ricevuto alcun input per la predisposizione del bilancio di previsione dellanno in corso. Il tutto, mentre è ufficiale che GESIP e AMIA ESSEMME, società partecipate del Comune, non sono in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti, se non per il mese corrente e forse per il prossimo. Ora la farsa è finalmente finita ma le elezioni sono alle porte!.
La Destra – prosegue Cangemi – afferma la necessità e lurgenza di un tavolo programmatico di tutte le forze sane del centro-destra palermitano, per elaborare un progetto di salvataggio della città, volto a rimediare ai guasti ventennali causati dalle gestioni dellultimo sindaco e del suo predecessore. Subito! Prima che sia troppo tardi per la città e per i palermitani.
Davide Faraone, Pd, candidato a sindaco di Palermo, a proposito delle dimissioni del sindaco Cammarata, precisa: Cammarata ha fallito e va a casa. Una cosa è certa: il centrosinistra da oggi non ha più alibi. Lopposizione a chi ha distrutto la città o diventa proposizione concreta per Palermo o in primavera avremo come sindaco la sua fotocopia. E il tempo di scrivere una pagina davvero nuova che aiuti Palermo a tornare prima. Sì, Prima Palermo.
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