Palermo, un successo che porta serenità I tifosi: «Perché non giocate sempre così?»

La quiete dopo la tempesta. Il Palermo non ha ancora conquistato la salvezza, ci mancherebbe altro e alla famosa quota 40 mancano ancora 22 punti. Il successo di ieri sera contro il Frosinone, però, ha ridato fiducia e tranquillità a un ambiente che nelle ultime settimane aveva convissuto con un clima tutt’altro che sereno. Si è trattato di una vittoria più che importante per molteplici motivi. Il primo è senza dubbio la classifica, con i rosa che si sono allontanati dalla zona retrocessione. Poi è stata fondamentale per Ballardini, alla prima vittoria nella sua nuova esperienza in Sicilia. Il tecnico era decisamente a rischio esonero, ipotesi allontanata prepotentemente dopo la buona prestazione contro i gialloblu. Infine, è un successo importante anche per i tifosi: i rapporti tra supporters e società restano sicuramente tesi, ma indubbiamente vincere aiuta. Ora serve soltanto pensare alla squadra e sostenerla.

Ballardini ha voluto sorprendere tutti sin dallo schieramento iniziale, lasciando Gilardino in panchina e schierando Djurdjevic titolare. I più scettici hanno storto il naso alla lettura delle formazioni, ma hanno presto dovuto ricredersi. Prima occasione sui piedi del serbo e palla sul palo. Poi il vantaggio di Goldaniga ha messo la gara in discesa per i rosa, mentre il palo di Hiljemark arrivato al 10’ ha fatto pensare ai più che si trattasse dell’ennesima gara stregata. Il 2-0 di Vazquez è servito se non altro per distendere gli animi, ma il Frosinone ha prontamente riaperto la gara sfruttando un errore di Sorrentino, l’uomo che finora si era rivelato decisivo in più occasioni e che da solo aveva portato punti pesanti ai rosa. Prima dell’intervallo, episodio controverso con l’arbitro Doveri protagonista che sventola un rosso a Blanchard. Un siparietto che manda in confusione il pubblico. «A cu iccaru fuora?» si sente dagli spalti. «Boh, a mia parunu sempri unnici» risponde quasi incredulo un altro tifoso. L’arbitro, dopo aver estratto il rosso, torna sui suoi passi e ammonisce Gori, togliendo la sanzione a Blanchard.

Nel secondo tempo il Palermo legittima e incrementa il vantaggio pur sciupando malamente diverse occasioni. Ai rosa manca sempre l’ultimo passaggio, così all’improvviso Trajkovski decide di fare tutto da solo. «Ma chi fa, sta tirannu?». La risposta è sì, il macedone scarica un destro a giro che si insacca sotto l’incrocio dei pali e fa impazzire lo stadio. Una rete che a molti avrà ricordato quella realizzata da Santana in una sfida contro il Lecce poco più di dieci anni fa. I rosa continuano a creare, ma non chiudono mai definitivamente la contesa, così il Frosinone va vicina a riaprirla con delle occasioni capitate a Dionisi e Ciofani che fanno tremare i tifosi. Il poker dei siciliani arriva a pochi minuti dal termine, con Gilardino che insacca di testa a due passi dalla linea di porta. Si passa da «Io l’avia rittu chi oggi iddu signava» a «E chistu sulu accussì po’ signari, ci vuoli unu chi curri e un tampasìa». Dimenticando, forse troppo facilmente, i 182 gol messi a segno in serie A dall’attaccante fino a oggi. Una statistica che, con altre sette reti, lo proietterebbe nella top ten della classifica dei migliori marcatori in serie A di tutti i tempi.

Il triplice fischio dell’arbitro consegna al Palermo i tre punti, merce rara di questi tempi per i rosa e bottino pesantissimo che regala una boccata d’ossigeno a tutto l’ambiente. Anche ieri sera, però, i tifosi non hanno voluto nascondere il loro disappunto nei confronti della società. I cori contro Zamparini sono stati cantati da una parte della curva durante e subito dopo la gara, quando sarebbe stato più opportuno pensare a esultare. Come, per fortuna, ha fatto la maggioranza dei tifosi. «E stavuota Ballardini si saibbò» dice un tifoso a un altro mentre scendono i gradoni del Barbera per andare a godersi un sabato sera senza pensieri. I discorsi post partita si susseguono e il più delle volte, quando si fa strada per uscire dallo stadio, coinvolgono persone che neppure si conoscono. «Io vulissi sapiri picchì ogni duminica un ghiucamu acccussì», questo il pensiero della maggior parte dei tifosi rosanero, che si avviano verso le uscite soddisfatti. Ma consapevoli che per la salvezza ci sarà ancora tanto da lottare.

Luca Di Noto

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