Sabato a Cava de’ Tirreni il Palermo affronterà non uno ma due avversari contemporaneamente: la Cavese e la cabala. Ostacolo, quest’ultimo, presente sulla strada dei rosanero alla luce di una tradizione negativa al primo appuntamento del nuovo anno. Lo dicono i numeri e sono proprio i dati statistici a certificare lo scarso feeling dei rosa con la ‘prima’ dell’anno solare prendendo in considerazione il passato più o meno recente e in particolare le ultime diciotto stagioni calcistiche di cui 17 tra i professionisti (in B e in A nell’era Zamparini) e quella in serie D nell’anno della rinascita (2019/20) targato Hera Hora. Al netto di qualche acuto (cinque successi), l’ago della bilancia continua a pendere al momento dalla parte con il segno meno.
Prima dell’amaro, sapore amplificato dalla consapevolezza che la vittoria in trasferta al battesimo del nuovo anno manca da 38 anni (successo sul campo della Pistoiese nel 1983), spazio al dolce con la sequenza delle cinque affermazioni l’ultima delle quali ottenuta il 5 gennaio 2020 al Barbera contro il Marsala con il punteggio di 3-1. Vittoria da aggiungere in un piccolo elenco, con il timbro della serie A, introdotto dal 2-0 casalingo contro l’Udinese nel 2007 e impreziosito anche dalle vittorie interne contro Atalanta (3-2 nel 2008/09), Sampdoria (3-0 nel 2011 in un match dominato dal fattore M con i gol di Miccoli, Migliaccio e Maccarone) e Cagliari (netto 5-0 nel 2015, al debutto di Zola sulla panchina dei sardi, in virtù delle reti siglate da Morganella, Munoz, doppietta di Dybala e acuto di Barreto). Il resto dello score fa rima con ‘delusione’, sensazione provocata in parte dalla presenza di quattro pareggi (0-0 fuori casa contro l’Hellas Verona nel 2003 in B all’alba dell’era Zamparini, 1-1 in serie A contro la Sampdoria a Marassi nel 2009/10 e altri due 0-0 tra i cadetti contro Modena al Barbera e Spezia in trasferta rispettivamente nel 2014 e 2018) e accentuata dal numero 9 in corrispondenza della voce ‘sconfitte’.
Dopo i tre passi falsi di misura consecutivi tra il 2004 (1-0 a Trieste in B nell’anno della storica promozione nella massima serie) e il 2006 (ko in A per 1-0 in trasferta contro la Reggina e 2-1 al Barbera contro la Juventus con reti di Terlizzi e doppietta di Mutu), i rosanero inanellarono una serie di sconfitte accompagnate da tre reti al passivo. E’ avvenuto nel 2008 a Genova contro la Sampdoria (3-0 subìto dalla formazione di Guidolin reduce dal ritiro invernale a Siviglia), nel 2012 in casa contro il Napoli (1-3) e nel 2015/16 (ancora 1-3) tra le mura amiche contro la Fiorentina. In mezzo, la battuta d’arresto a Parma (2-1) il 6 gennaio 2013. L’elenco delle sconfitte al primo atto del nuovo anno comprende anche l’1-0 (gol dell’ex di turno Maccarone su rigore) subìto sul campo dell’Empoli nel 2017, passo falso che diede un indirizzo preciso ad una stagione culminata con la retrocessione tra i cadetti, e il 2-1 interno con la Salernitana nel 2019 in B nell’ultimo anno tra i professionisti. Sconfitta che, sulla falsariga del pari a reti bianche rimediato l’anno precedente a La Spezia, dopo un avvio stagionale positivo segnò l’inizio di una parabola discendente per il Palermo che, per motivi diversi anche in relazione al contesto societario, non riuscì a centrare il traguardo della promozione pur avendo conquistato al giro di boa per due stagioni consecutive il titolo di campione d’inverno.
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