Doveva tenersi oggi il processo a Maurizio Zamparini, ex patron del Palermo. La quarta sezione penale del Tribunale di Palermo, presieduta dal giudice Bruno Fasciana, ha però optato per il rinvio al prossimo 10 luglio alle 9,30 per alcuni problemi tecnici relativi alla composizione del collegio giudicante. L’imprenditore friulano non era presente all’udienza anche perché si trova ai domiciliari nella sua residenza in Friuli dallo scorso 25 gennaio, ma era rappresentato dai suoi legali Enrico Maria Mancuso e Fabrizio Biondo. Le accuse sono quelle di falso in bilancio e false comunicazioni sociali.
L’imprenditore friulano va a processo senza giudizio preliminare e sarà chiamato a rispondere dei fatti che lo hanno visto coinvolto in quanto proprietario del Palermo dal 2013 al 2017 (gli anni degli illeciti che, dal punto di vista sportivo, hanno già portato al -20 in classifica per i rosanero nella stagione 2018/19). Al centro di tutto, l’operazione che ha portato alla cessione della controllata Mepal (che gestiva il marchio del Palermo) alla holding lussemburghese Alyssa. Il tutto per una cifra di 40 milioni, di cui soltanto 20 entrati nelle casse del club di viale del Fante. Il credito vantato dalla società, relativo ai restanti 20 milioni, è scaduto però lo scorso 30 giugno.
Non solo il processo a Zamparini però. La settimana appena cominciata, infatti, sarà decisiva per il futuro del club: l’ultimo scossone è stato il decadimento dell’intero CdA del club, con il presidente Alessandro Albanese e il vicepresidente Vincenzo Macaione che non fanno più parte del Palermo Calcio. Venerdì cinque luglio, inoltre, si cercherà di evitare lo spettro del commissariamento, procedimento per il quale l’avvocato Guerrera è stato nominato come curatore speciale dal Tribunale. La procedura è stata richiesta dalla Procura Federale, che ha esaminato gli atti del club risalenti agli inglesi, quando Richardson, Facile e company erano al timone della società.
Capitolo iscrizione. La domanda del Palermo è incompleta per la mancanza della fideiussione, inviata agli organi competenti in ritardo rispetto al termine perentorio dello scorso 24 giugno. Il verdetto della Covisoc sarà dunque negativo e il responso arriverà giovedì 4 luglio. Dopodiché il club avrà tempo fino all’8 luglio per presentare ricorso con la possibilità di correggere la domanda di iscrizione, ma non di integrarla con altra documentazione. Venerdì 12 luglio, infine, arriverà il giudizio definitivo del Consiglio Federale che comunicherà quali squadre parteciperanno al prossimo campionato di serie B, con l’altissima probabilità che i rosa non siano tra queste. In questi giorni, insomma, si potrebbe celebrare il funerale sportivo del Palermo Calcio.
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