«Queste sono le partite che lasciano qualcosa dentro se si ha un po’ di amor proprio». Domani, in occasione della gara interna con il Nola, vedremo se l’input inviato giovedì ai microfoni di TRM dal capitano-non giocatore Santana (ancora ai box per infortunio ma anche squalificato per un turno in seguito all’allontanamento dalla panchina durante la gara di domenica scorsa) in merito ai possibili effetti post-sconfitta a Licata sarà recepito dal gruppo. Il match contro i campani, valido per la ventiseiesima giornata del Girone I del campionato di serie D e in programma alle ore 15 in contemporanea con il fischio di inizio della sfida del Savoia impegnato in casa contro il Corigliano, dirà se il Palermo ha imparato la lezione della scorsa settimana e riuscirà dunque a rialzare subito la china e dare risposte significative o se invece il passo falso rimediato allo stadio Liotta contro i gialloblù ha lasciato delle scorie.
In mezzo a questi se c’è una certezza: come avvenuto sei giorni fa a Licata, anche domani i rosanero affronteranno un avversario temibile, una squadra che nelle ultime dieci giornate ha conquistato 22 punti (meglio ha fatto solo la capolista con 23) vantando anche il miglior attacco del girone e che, in virtù di una spensieratezza dettata da una tranquilla posizione in classifica con nove lunghezze di vantaggio sulla zona playout, potrà scendere in campo libera mentalmente e con tanta voglia di continuare a stupire.
«La spensieratezza del Nola potrà essere un fattore – ha spiegato il tecnico rosanero Pergolizzi nel corso della conferenza stampa odierna allo stadio Barbera – ma anche noi, pur avendo più pressioni rispetto ai campani, possiamo essere spensierati se giochiamo con la consapevolezza di ciò che possiamo fare. Nutriamo grande rispetto nei confronti di tutti e anche del Nola ma è anche vero che giochiamo due campionati diversi, loro per la salvezza e noi per vincere il campionato e questa differenza dimostra che noi probabilmente abbiamo qualcosa in più. Dobbiamo dimostrarlo e mettere questo quid in più sul campo. Ciò che conta – ha aggiunto – è restare sereni, serenità non nella preparazione del match ma durante la partita da intendere come capacità di leggere bene i momenti e interpretare la sfida nel miglior modo possibile». La prestazione fornita a Licata nel secondo tempo può essere un buon punto di (ri)partenza: «Abbiamo lavorato in questi giorni sapendo che domenica scorsa potevamo fare meglio ma che nella ripresa c’è stata di fatto un’altra partita rispetto ai primi 45 minuti di gioco. È arrivato il momento in cui, al di là delle chiacchiere, contano solo i fatti, i punti e le vittorie».
Per il match contro i bianconeri, che hanno vinto le ultime due partite con il punteggio di 4-1 contro Corigliano e Biancavilla, sono ventidue i giocatori convocati da Pergolizzi. Il tecnico rosanero sembra intenzionato a rispolverare il 4-3-3 rimasto in soffitta a Licata (sostituito da un 4-3-1-2) e certamente riproporrà in avanti un centravanti puro (uno tra Ricciardo e Sforzini), profilo sacrificato allo stadio Liotta per dare spazio ad una formula sperimentale con Ficarrotta (tornato ieri in gruppo dopo un breve stop per l’influenza) falso nove. Due i nodi da sciogliere: in difesa c’è un dubbio sulla fascia sinistra legato alla presenza di uno tra Vaccaro (che ha recuperato dalla elongazione dell’ileo-psoas sinistro rimediata contro il Biancavilla lo scorso 16 febbraio) e Crivello, centrale al fianco di Lancini nel caso in cui sulla corsia di sinistra dovesse scattare il semaforo verde per Vaccaro ma impiegabile di nuovo sul binario mancino (e in questo caso al centro agirebbe Peretti) se non ci saranno le condizioni per un impiego dal primo minuto dell’esterno ex Altamura chiamato a scrollarsi di dosso un po’ di ruggine dopo un periodo trascorso dietro le quinte. A centrocampo, inoltre, è ancora ballottaggio tra Mauri, titolare a Licata, e Martin.
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