Palermo più forte anche dell’emergenza Coronado e Jajalo i trascinatori dei rosa

Due vittorie in una. Il Palermo, trascinato da un super Coronado, ha vinto per 4-0 contro il Carpi e, nello stesso tempo, ha battuto l’emergenza. Le numerose assenze, tra infortuni e convocazioni nelle Nazionali, non hanno condizionato i rosanero che, come avvenuto più di una volta nel girone di andata, hanno dimostrato di esaltarsi nei momenti di difficoltà. E sempre sulla falsariga del girone di andata, porzione di campionato in cui la squadra spesso ha dato importanti segnali di forza, la compagine di Tedino ha mostrato oggi il suo profilo migliore. Quello di una compagine autoritaria, consapevole di avere nel contesto di questa serie B i mezzi per potersi imporre su qualsiasi avversario. E anche di sapere incanalare sui binari più congeniali partite come quella odierna contro il Carpi. Gara complicata contro una formazione che ha subìto finora pochi gol, che tende a chiudere gli spazi e a difendersi in pratica con tutti gli uomini dietro la linea della palla.

Ha ragione chi sostiene che in una partita ci sono più partite: il Palermo non ha incantato nella prima porzione di gara, piuttosto piatta e avara di emozioni, ma ha brillato nelle altre mini-partite presenti nell’arco dei novanta minuti. Serviva un episodio per cambiare l’inerzia dell’incontro e, ancora una volta, i rosanero hanno confermato la propria ‘dipendenza’ da una circostanza favorevole per sbloccarsi mentalmente e creare i presupposti per un match in discesa. L’episodio-chiave è stato il calcio di rigore trasformato al 18′ del primo tempo da Coronado e procurato da Jajalo. I due grandi protagonisti della prima vittoria interna in assoluto del Palermo contro il Carpi. Coincisa con la terza affermazione consecutiva al Barbera, la seconda nelle ultime tre sfide casalinghe maturata con quattro gol all’attivo.

Il 4-0, complice la pochezza di un avversario quasi mai pericoloso e con la mente proiettata verso i prossimi impegni (sembrano orientate verso questa direzione alcune scelte del tecnico Calabro che ha tenuto inizialmente in panchina diversi titolari tra cui l’attaccante Melchiorri, match-winner lunedì scorso contro la Pro Vercelli), è un riconoscimento ai meriti del collettivo ma il film della partita ha anche detto che sono stati alcuni singoli, Coronado e Jajalo nel caso specifico, a fare la differenza. Il brasiliano, che ha agito come trequartista a supporto di unico terminale offensivo in un 3-5-1-1 (modulo adottato anche dagli emiliani), ha lasciato il segno realizzando la sua prima tripletta in Italia. Il centrocampista bosniaco, particolarmente ispirato, ha spostato gli equilibri entrando di fatto nei primi tre gol. Procurandosi il rigore da cui è nata la rete che ha sbloccato il risultato e ispirando anche le successive due marcature con delle ottime verticalizzazioni. Decisivi i passaggi filtranti per Rispoli, autore del rasoterra tradotto in rete da Coronado all’inizio del secondo tempo in occasione del 2-0, e per Rolando, che ha confezionato l’assist per il 3-0 firmato La Gumina, attaccante palermitano (al quale gli ultras della Curva Nord Superiore hanno dedicato un coro ed uno striscione) entrato nel tabellino dei marcatori per la seconda gara consecutiva.

Il quarto gol, invece, è frutto di una iniziativa personale del numero 10. Direttore di un’orchestra che ha saputo produrre un suono armonioso. Al quale hanno contribuito in casa rosanero tutti coloro che sono stati chiamati in causa sfruttando nel migliore dei modi le caratteristiche e le potenzialità dei rispettivi strumenti. Cambiano gli interpreti (mancavano diversi titolari) ma non cambia la musica: quando gioca da squadra, e soprattutto quando si esprime con la mente libera, il Palermo ha pochi rivali in questo campionato cadetto. Ed è anche questo uno dei motivi per i quali, osservando la distanza dal Frosinone ridotta a -1 in virtù del pareggio rimediato dai ciociari sul campo della Ternana, brucia ancora il modo in cui è maturato il pari a Novara. Dove la squadra ha perso due punti molto importanti in chiave promozione diretta.

Antonio La Rosa

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