di Gabriele Bonafede
Forse Omero l’aveva scritta così. Il Palermo aveva lavorato pazientemente alla sua tela, rischiando molto in un primo tempo tutto di contenimento e dodisseica attesa. Bolzoni e Munoz ammassavano la lana, Maresca tesseva, tutti movimentavano il telaio, Morganella e Lafferty spingevano con forza e impegno continuo, insieme a Troianiello che sostituiva lHernandez dalla spalla ferita.
E Ujkani ci metteva due belle pezze, grandi quanto tutto il Kosovo. Nel secondo tempo i rosa continuavano a tessere con una pazienza da principessa dellItaca, e completavano piano piano il lavoro, con annessa traversa premonitrice. Polifemo guardava con un occhio solo e Circe si dimenticava di tutto e di tutti. Le sirene empolesi cantavano e urlavano inutilmente dagli spalti.
E in qualche modo siamo arrivati a Itaca: la squadra rosa incontra ordunque il gol. Meritato e atteso quanto unIliade e unOdissea insieme, e finalmente segnato da un generoso Lafferty: un grazioso ricamo alla tela, degno di sfilata con passerella e balletto sotto la curva. Partita vinta o quasi: lEmpoli non ha mai veramente punto nella seconda parte del viaggio.
E invece, su un pallone sporco, Terzi respinge in maniera ancora più sporca, tenta di mandare la palla in avanti e la snocciola sbalordito allindietro. La ribattuta si trasforma in assist al bacio per Tavano a due passi dalla porta albanese.
Non è uomo da fare regali inopportuni lattaccante dellEmpoli, soprattutto da quella distanza. Il capo dei Proci buca la rete rosa ed è 1 1. Ah, lEurimaco! Tela disfatta nellarco di due secondi! DallOlimpo, Penelope applaude insieme a Eupalla e ai tifosi toscani, per buona pace di Omero e tutti gli etruschi seguaci.
Peccato! Era una bella occasione per allungare su tutte. E fa specie che i rosa colpiscano due traverse piene che ancora vibrano al Catellani gridando vendetta. Forse Bassi, portiere dellEmpoli, aveva un ferro di cavallo in tasca e, in più, offerto copiosi sacrifici agli dei. Anche se è imperdonabile la scarpata di Troia-niello, così a colpo sicuro nel legno già stampato a cuoio una volta.
E va bene pure così: i rosa impongono il pari da capolista e rimangono primi comunque. Aspettiamo entro la settimana gli amici di Padova, che sono in cattive acque ma non devono certo cercare punti al Barbera per assicurarsi la salvezza. Troppo grande il divario tra noi e i simpatici biancoscudati per immaginare unaltra mancata-vittoria interna dopo quella contro il Modena. Traverse e Omero permettendo.
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