Palermo, panificio cerca banconista a un euro l’ora Bufera sui social, la Cgil: «Non è un caso isolato»

Salve, cerco banconista, anche prima esperienza, dal lunedì al sabato, dalle 7.45 alle 13.45 e dalle 16.30 fino alle 20. Retribuzione 60 euro settimanali». Recita così il messaggio, pubblicato dal titolare del panificio palermitano Il Paradiso del pane, sul noto sito web di annunci Subito.it. L’addetto al banco prescelto sarebbe stato impiegato, facendo dei semplici calcoli, per nove ore e mezza al giorno, per un totale di 57 ore a settimana. Considerando che la paga sarebbe di 60 euro per 6 giorni lavorativi, avrebbe guadagnato quindi circa un euro l’ora. Sono trascorse solo poche ore dal momento della diffusione dell’annuncio per far scoppiare sui social network l’ilarità generale, mischiata a numerosi commenti intrisi di amarezza, postati soprattutto da chi giornalmente lotta per poter sbarcare il lunario e per cercare di tirare avanti. Una fitta pioggia di critiche è caduta sul titolare del panificio, che ha prontamente rimosso l’annuncio dal portale e, contattato dalla redazione, ha preferito non rispondere.

La ricerca di personale a basso prezzo del panificio palermitano non rappresenta altro che l’ennesimo segnale di una diffusa aria di precarietà e di sofferenza che si respira nel capoluogo regionale. E come a Palermo, anche nell’intera Isola trovare un posto di lavoro è diventata un’impresa quasi impossibile. I comparti siciliani di Cgil, Cisl e Uil hanno confermato che negli ultimi otto anni in Sicilia sono andati in fumo 120 mila posti di lavoro, la disoccupazione giovanile si attesta al 57 per cento. Un quadro poco confortante che spiega come sia possibile, per giovani alla ricerca disperata di un’occupazione, accettare un posto di lavoro sottopagato come quello offerto dal panificio.

Secondo Enzo Campo, segretario della Camera del Lavoro, in generale le condizioni di lavoro in Sicilia e a Palermo in particolare, si avvicinano molto a quelle offerte dal Paradiso del pane. «Lavorare, a volte anche in nero, per nove ore al giorno con una retribuzione insignificante, specialmente nella piccola e piccolissima imprenditoria artigianale – afferma il rappresentate dei lavoratori – è un fenomeno molto diffuso, non è un caso isolato quello del panificio». Eppure secondo il segretario della Camera del Lavoro esistono già le leggi che dovrebbero impedire condizioni di lavoro da «schiavismo», come lo stesso le definisce. «Palermo soffre di una crisi profonda – continua Campo -. I giovani devono continuare ad andare a scuola e devono imparare un mestiere. Alla Camera del lavoro siamo impegnati con vertenze quotidiane».

Gaetano Ferraro

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