«Ma questa è una brutta zona?» Chiedono alcuni turisti spagnoli in via Roma, poco lontano da Piazza Verdi, in pieno centro. «Camminiamo da un po’ e non abbiamo trovato ancora un locale aperto, per strada non c’è nessuno, credevamo di avere sbagliato direzione verso il centro». È il lunedì di Pasquetta e loro fanno parte del piccolo esercito di turisti che tra le festività pasquali e i ponti del primo maggio e del 25 aprile hanno preso d’assalto Palermo facendo registrare numeri da record e riempendo buona parte di hotel e B&b. Ma cosa offre la città ai tanti viaggiatori che hanno scelto Palermo per le vacanze? È vera gloria quella sbandierata da amministratori e operatori di settore? La città è veramente all’altezza? «Durante il giorno – continuano i turisti – abbiamo visto molte cose interessanti: la Cattedrale, bellissima, i Quattro canti. Musei? Non ancora, domani vorremmo andare a quello vicino piazza Marina (Palazzo Abatellis ndr). Si chiama così? Al momento però ci accontentiamo di una birra, se la troviamo».
Come valutare, insomma, se la qualità dei servizi offerti ai turisti sono degne della prossima capitale della cultura? «Queste cose in genere si misurano o sulla reputazione della destinazione, che si può vedere attraverso strumenti come i social». A spiegarlo è Maurizio Giannone, docente di Geografia economica per lo sviluppo all’università di Palermo ed esperto di turismo. «Quello delle presente è un dato positivo, che però riguarda anche altre zone d’Italia. Tutto il Paese per ora beneficia di un buon periodo, magari anche per situazioni contingenti che riguardano la geopolitica: molti che andavano in diverse altre zone del Mediterraneo, e anche la stessa Francia, con l’aria che tira, finiscono per scegliere l’Italia, che attualmente nella percezione delle persone è una meta abbastanza sicura». Senza comunque volere nulla togliere al richiamo del territorio nostrano: «In ogni caso si percepisce certamente una crescita dell’interesse».
Intanto il Comune ha dato il via libera al Piano del trasporto turistico, votando positivamente la proposta del dirigente dell’ufficio Mobilità urbana. Arriveranno così nuovi autobus scoperti, che diventeranno veri e propri bus di linea. Nelle more del piano appena approvato, arrivano sette nuovi itinerari turistici: Porto-Politeama-Palazzo Reale (Percorso Alfa); Porto-Cala-Indipendenza (Percorso Beta); Porto-Cala-Teatro Massimo-Cattedrale-Politeama (Percorso Beta Diurno e Notturno); Porto – Mondello – Politeama – Zisa (Percorso Gamma); Arabo – Nomanno (Percorso Delta); Cala – Palazzo Steri – Orto Botanico – Cappella Palatina – Cattedrale (Percorso Epsilon) e Mondello – Monte Pellegrino (Percorso Zeta). «I problemi – continua Giannone – sono sempre quelli relativi a come raggiungere la destinazione, le infrastrutture di accesso, poi in genere basta una buona qualità della vita: se i servizi funzionano per gli abitanti, in genere funzionano anche per i turisti».
E oltre agli interventi per migliorare la qualità della vita dei cittadini, tuttavia, restano diversi gli aspetti su cui lavorare. «Si potrebbero fare controlli sull’abusivismo, per esempio sulla ristorazione affinché si mantengano degli standard adeguati e soprattutto bisogna fare rete», prosegue il docente, che sulla necessità di mettersi a sistema commenta: «Sembra una cosa banale, ma purtroppo non è così in Sicilia. Tendiamo a essere autonomi, non abbiamo nella nostra natura la collaborazione, mentre un forte collegamento tra pubblico e privato aiuterebbe molto. In alcuni posti funzionano molto bene le Dmo, Destination management organization, che gestiscono in un’ottica sia pubblica che privata i flussi, la cura dei turisti. È un aspetto che andrebbe incentivato e su cui bisognerebbe puntare».
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