Il tempo delle parole è finito. Adesso contano i fatti. E contano le risposte che sul campo riuscirà a dare il Palermo in merito alla possibilità di centrare il proprio obiettivo, raggiungere cioè la migliore posizione possibile nella griglia dei playoff. La gara in programma oggi ad Avellino (fischio di inizio alle 14.30) e valida per la trentunesima giornata del girone C ‘calza a pennello’ perché a misurare le ambizioni dei rosanero alla ricerca di una definitiva identità nella fase clou del campionato sarà la sfida contro un avversario speciale, la squadra contro la quale i rosa hanno perso tre volte su quattro nella passata stagione e che sancì l’eliminazione della compagine siciliana al primo turno della fase nazionale dei playoff. I biancoverdi, in formazione rimaneggiata a causa di diverse assenze tra positività al Covid, squalifiche (out il difensore palermitano Silvestri, match-winner nella passata stagione tra le mura amiche nella gara di ritorno in campionato) e infortunati come la temibile mezzala sinistra Kragl bloccato da un problema al flessore, dovranno fare i conti con la sete di riscatto del Palermo. Uno stimolo, al di là della voglia di cancellare la delusione vissuta in Irpinia lo scorso maggio, prodotto anche dalla necessità di invertire il trend in trasferta dove finora il gruppo guidato prima da Filippi e adesso da Silvio Baldini ha ottenuto solo 11 dei 48 punti totali.
«Giocare al Partenio come se fosse il Barbera» è lo slogan che fino al tardo pomeriggio di venerdì, in occasione dell’ultimo allenamento pre-gara in città introdotto dall’incitamento di un piccolo gruppo di tifosi che ha voluto stimolare i giocatori con lo striscione Credici e combatti!, ha accompagnato la squadra in questa settimana nel corso della quale ha maturato la consapevolezza che per puntare in alto e alzare l’asticella bisogna ridurre assolutamente la forbice tra rendimento casalingo e in trasferta e costruire un percorso all’insegna della continuità. Dopo due sconfitte di fila fuori casa e uno score di cinque ko e due pareggi nelle ultime sette gare esterne dopo l’ultimo blitz vincente datato 7 novembre ad Andria, è giunta l’ora di dare segnali concreti anche lontano dal Barbera. Farlo contro la quarta in classifica, che a quota 52 è avanti di quattro lunghezze, potrebbe rappresentare il momento della svolta. «E’ una tappa non fondamentale ma molto importante soprattutto dal punto di vista psicologico – ha sottolineato Baldini – è una partita che ci dirà chi siamo veramente e dove vogliamo arrivare. Dal Real Madrid fino ad una squadra di Interregionale ciò che conta di più è l’autostima. Puntare al solo risultato non basta, bisogna andare oltre attraverso degli strumenti che ci devono servire a capire la nostra identità e le nostre ambizioni. L’Avellino? Non guardo in casa degli altri, se lo facessi significherebbe che prima di tutto non guardo in casa mia. Non conta chi vai ad affrontare ma cosa vuoi tu».
Per il match contro la formazione affidata lo scorso 17 febbraio a Gautieri dopo l’esonero di Braglia, sono venti i convocati. Che dopo la partenza in aereo direzione Napoli hanno rifinito ieri pomeriggio in Campania la preparazione alla vigilia della partita. Oltre allo squalificato Perrotta, out anche Accardi, debilitato in seguito ad una gastroenterite virale che lo ha colpito tre giorni fa, e l’ex di turno Fella (che venerdì assieme a Perrotta ha visitato la scuola Renato Guttuso nel quartiere Acqua dei Corsari nell’ambito del progetto Kick Off 2 sostenuto dal Fondo sociale europeo Sicilia con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani studenti promuovendo i valori più sani legati allo sport) ancora alle prese con i postumi di una infiammazione al ginocchio destro. Baldini, che in porta dovrebbe confermare Massolo al posto di Pelagotti («Non ci sono gerarchie – ha spiegato il tecnico rosanero – io mi baso solo sulle indicazioni che mi dà il campo»), a centrocampo al fianco del capitano De Rose potrebbe dare spazio dal primo minuto a Dall’Oglio al posto di Damiani nell’ambito di una partita in cui soprattutto in mediana ci sarà bisogno di una certa fisicità. Non va esclusa, inoltre, l’opzione Soleri titolare nel ruolo di esterno sinistro nella linea dei trequartisti a supporto del bomber Brunori, ad una sola lunghezza dal suo record di 17 gol stabilito con l’Arezzo nella stagione 2018/19 ed unico giocatore del Palermo negli ultimi 70 anni a segno per sette partite di fila.
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