La nuova era del Palermo ha preso il via quest’oggi. Il nuovo club infatti ripartirà da Dario Mirri e Antonino Di Piazza che con la loro Herahora srl hanno vinto l’avviso pubblicato lo scorso 12 luglio dal sindaco Leoluca Orlando. Lo stesso primo cittadino, coadiuvato da un team di valutazione e dall’esperienza del consulente per lo Sport Carlo Vizzini e, soprattutto, dal magistrato Leonardo Guarnotta, ha preferito la loro proposta alle altre cinque fatte pervenire all’amministrazione entro il termine perentorio delle ore 20 di ieri. Il sindaco ha iniziato così la conferenza stampa in cui ha comunicato la sua scelta, ricordando perché si è arrivati a tanto: «L’articolo 52 del regolamento calcistico (per l’esattezza si tratta dell’articolo 52, comma 10 della NOIF) dice che nel caso in cui scompaia una società, in accordo tra Federazione e Lega Nazionale Dilettanti si possa assegnare alla città il titolo sportivo. Tutto questo ha portato il sindaco ad aspettare che si chiudessero le possibilità di iscrizione in serie B». Il Comune, inoltre, perseguirà legalmente l’ormai ex società che non è riuscita a iscrivere la squadra al campionato cadetto: «Quest’amministrazione si riserva ogni azione legale a tutela dell’immagine della città e della tifoseria palermitana».
Lo stesso Orlando ha comunque spiegato che la sua è solo un’indicazione che dovrà essere avallata dalla Figc: «Mi è sembrato opportuno svolgere un mandato esplorativo. Il sindaco non decide, a decidere è la Federazione. Piuttosto che dare un’indicazione che fosse soltanto una mia opinione, mi è sembrato opportuno dare vita a una richiesta attraverso un avviso per conoscere le disponibilità a farsi carico del ritorno in vita del calcio a Palermo. Perché a Palermo il calcio era morto». I contatti con le istituzioni calcistiche sono stati continui e frequenti: «La Lega – ribadisce il primo cittadino – ha anche inviato una nota con le condizioni da rispettare. Sono stato in costante contatto con la Figc, il 29 è il termine ultimo per la chiusura di tutti gli adempimenti da parte della società che il sindaco avrebbe proposto e che poi sarebbe stata accettata dalla Federazione».
Queste sono stata soltanto le premesse al verbale redatto dal team di valutazione, che poi ha fatto cadere la propria scelta sulla proposta di Mirri e Di Piazza. E Orlando ha anche spiegato quelle che sono le motivazioni: «Non era l’unica meritevole, ma la più meritevole. Non vorrei deprezzare le altre proposte, apprezzabili nei confronti del Palermo. Quella di Mirri è stata la più meritevole perché ha risposto punto su punto ai requisiti dell’avviso pubblico, capendo in pieno le esigenze del calcio a Palermo». Esigenze a parte, una delle motivazioni è anche sostanzialmente pratica. «Herahora – continua il sindaco – ha già costituito una società con 15 milioni di euro che permette di sopravvivere per tre anni anche senza incassi. In più c’è già la fotocopia dell’assegno circolare intestato alla Figc per l’iscrizione al prossimo campionato di serie D».
Il primo cittadino torna sul fatto che servirà l’autorizzazione della Federazione prima di procedere al completamento di tutti gli adempimenti per l’iscrizione al campionato: «Il mio è solo un parere. Il presidente Gravina ci ha fatto i complimenti per il lavoro svolto e per il modo in cui ci siamo mossi. Adesso mi auguro che la società venga riconosciuta dagli organi calcistici». Sulle altre proposte, invece, il sindaco non scende nel dettaglio, precisando soltanto che «alcune presentavano gravi lacune, alcuni hanno fatto proposte quasi per essere bocciate. Qualcuno aveva presentato il bilancio ma non l’azionariato popolare, qualcun altro il contrario. Invece Herahora ha rispettato tutti i requisiti dell’avviso pubblico». Un ultimo pensiero, infine, ai tifosi: «Ringrazio i tifosi per la civiltà e sono loro vicino per la mortificazione che abbiamo dovuto subire. La serie D non è la serie A, ma mi auguro – conclude Leoluca Orlando – che possa tornare l’entusiasmo per il calcio in città».
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