Palermo, la nuova proprietà si presenta «Ancora non possiamo svelare i nomi»

«Non so se per me questo è un giorno triste oppure bello. Probabilmente un po’ tutti e due». È un Maurizio Zamparini profondamente commosso e visibilmente emozionato quello che apre la conferenza stampa di presentazione della nuova proprietà del Palermo. L’ormai ex patron del club di viale del Fante parla anche con amarezza per come si sta chiudendo la sua storia con il calcio: «Sicuramente è stato una cosa importantissima della mia vita ed è triste lasciare il Palermo, ma ho avuto la fortuna di trovare chi continuerà il nostro lavoro. Questi inglesi sono persone di livello e con possibilità economiche». Poi l’imprenditore friulano non lesina frecciatine a chi lo ha criticato in questi anni di trattative mancate: «Sono cinque anni che voglio vendere, sono più di cinque anni che mi sono accorto che le persone che si sono avvicinate mi volevano truffare. La città non si merita questo, ho eluso tutti questi attacchi. Mi ha fatto male al cuore che voi abbiate detto che erano invenzioni mie. I primi gli arabi, circuiti da un truffatore he voleva truffare pure me. Oggi non è più così, Palermo è una città con tifoseria fantastica».

La giornata palermitana di Zamparini e di tutti i protagonisti della nuova proprietà è cominciata poco dopo le 11,30, quando sono atterrati con un volo proveniente da Milano. Da lì, una visita lampo a Boccadifalco per presentare i nuovi proprietari a mister Stellone e alla squadra e poi pranzo a Sferracavallo, in un noto locale. «Oggi ero a Sferracavallo – spiega ancora il friulano –, mi hanno fermato in 50 abbracciandomi e mi sono commosso perché mi volevano bene. Sono contento di lasciare questa Palermo a loro». C’è anche tempo per un richiamo alla stampa su ciò che ha scritto su di lui e una difesa su tutti i fronti: «Voi giornalisti avete fatto il tutto in buona fede, il meglio per la vostra professione. Mi viene un nodo in gola, voglio bene a tutti. Anche a chi mi criticava senza conoscermi. Non ho mai fatto riciclaggio, autoriciclaggio o fatture false. Zamparini in Europa l’hanno dipinto in maniera diversa. Le persone che mi conoscono mi danno la loro fiducia». Infine un rimpianto: «Se fossi rimasto a Palermo probabilmente non saremmo mai andati neanche in serie B, avevo bisogno di persone che mi aiutavano. Ne ho trovate due, Foschi e Sabatini. Andate a vedere i risultati quando c’erano loro. Il mio grande errore degli anni successivi è stato sbagliare dirigenti nel settore sportivo, me la assumo al cento per cento». Tanto da regalare ai presenti un abbraccio proprio con Foschi prima di dirigersi, intorno alle 16,30, in aeroporto. Zamparini ha infatti lasciato la conferenza stampa dopo il suo intervento senza rispondere ad alcuna domanda.

A prendere la parola, poi è stato Clive Richardson, il rappresentante della Global Futures Sports&Entertainment: «Negli ultimi sei mesi abbiamo cercato opportunità in tutto il mondo. Siamo stati noi a cercare il Palermo perché è una grande opportunità. Per adesso posso solo dire che speriamo che alla fine della stagione saremo in serie A». Nessuna chiarezza su chi acquisirà la proprietà del club siciliano: «Non c’è soltanto un singolo proprietario. Al momento non possiamo indicare i nomi della proprietà, verranno indicati in seguito. Sottolineo che non ci sarà un singolo proprietario. Figurerà una società che sarà proprietaria del club. Abbiamo diverse cose da fare in agenda, non sappiamo se rimarremo qua nei prossimi giorni». L’inglese è però di poche parole, tanto che spesso e volentieri è l’advisor della Financial Innovations, Maurizio Belli, la società che ha curato la trattativa per la compravendita, a spiegare alcuni passaggi: «Confermo che il prezzo di vendita, come anticipato da Zamparini, corrisponde a 10 euro. Il giro d’affari sarà di una ventina di milioni che servono al club per far fronte ai propri sviluppi. Gli acquirenti hanno richiesto al momento di rimanere anonimi. Alcuni degli investitori sono quotati in borsa e hanno chiesto massimo riserbo per non influenzare i mercati finanziari».

«Dopo tanti giorni di trattative – prosegue ancora Belli – oggi è il primo giorno di presa visione della realtà. Non possiamo dire qualcosa sul nuovo organigramma, sicuramente ci sarà voglia di continuità». Per certi versi, a dare le risposte più soddisfacenti è stato David Platt, ex stella del calcio inglese che sarà consulente tecnico: «È un po’ presto per parlare di aspetti tecnici. La squadra finora non ha fatto male, non sappiamo di cosa ci sia bisogno. Siamo qui anche per parlare con Foschi, il mister e fare il punto della situazione. Sicuramente vogliamo tornare in serie A. Conosco Richardson da 12 anni, mi ha chiesto di venire per dare una mano in fatti prettamente calcistici. Non si sa ancora cosa farò nel dettaglio. Per adesso sto solo dando una mano». Lo stesso Platt ha parlato anche dei passaggi che bisognerà espletare per completare tutte le operazioni: «C’è un po’ di burocrazia da sistemare e ci vuole pazienza. Per adesso quello che conta è fare bene in campo, a partire da sabato a Padova. Vogliamo dare ai ragazzi serenità, perché la società va avanti come è andata fino ad adesso».

Infine, anche una battuta sul suo ritorno in Italia: «A casa mia piove – conclude Platt –, venire qua è bellissimo (ride, ndr). Tornerò in Inghilterra anch’io, abbiamo ancora parecchie riunioni da fare. Sicuramente torneremo a breve, per vedere l’andazzo delle cose». A fare da contorno alla conferenza stampa, nel piazzale antistante lo stadio, uno sparuto gruppo di tifosi della Curva Nord 12 che hanno affisso un paio di striscioni: «Benvenuti in una città che pretende rispetto e sincerità» e «Qui la mentalità è sempre la stessa: rispetto!». Nessuna azione di disturbo da parte dei supporter che si sono limitati a sventolare le bandiere e ad accendere un fumogeno. A chiudere la conferenza stampa, il ds Rino Foschi, che ha così spiegato quello che sarà il suo ruolo: «Resterò, sono il responsabile di tutto a 360 gradi. Mi confronterò con loro come facevo con Zamparini che però resterà consulente in amicizia e gratuitamente. Tutto adesso ricade su di me, ma è un grande orgoglio, anche perché avrò ancora maggiori responsabilità».

Luca Di Noto

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