La nuova linfa, nel Palermo, arriva dai neo-acquisti Damiani e Felici. Sono stati i volti i nuovi di questa sessione invernale di mercato a dare un impulso importante alla compagine di Baldini lasciando il segno nel match casalingo vinto 2-0 contro il Monterosi Tuscia nella quinta giornata di ritorno del girone C. Ci voleva proprio la verve della nuova gioventù per fare ‘scattare la molla’ in una squadra che deve ancora perfezionare determinati meccanismi sotto la nuova gestione tecnica e, dopo un primo tempo decisamente sotto tono nel quale la squadra ha faticato a sviluppare una manovra fluida, gli acuti intonati nella ripresa dalle due new-entry hanno consentito ai rosanero di spostare l’asse della partita dalla propria parte.
«Sono due giovani veterani – ha sottolineato il tecnico Silvio Baldini nel post-partita – hanno esperienza alle spalle e le gambe non tremano quando scendono in campo. Bravi per i gol ma anche loro devono migliorare». Entrambe le reti nella seconda frazione di gioco: il centrocampista ex Empoli ha sbloccato il risultato all’11’ con un rasoterra di esterno destro in area terminato all’angolo basso, l’esterno offensivo (entrato al 68′ al posto di Floriano e inquadrato come ala sinistra in un 4-4-2, modulo che dopo l’intervallo ha sostituito l’iniziale 4-2-3-1 in concomitanza con l’ingresso di Soleri) ha invece messo il punto esclamativo nel finale con una parabola arcuata da posizione defilata sulla quale nulla ha potuto l’estremo difensore avversario.
«Sono contento per la vittoria ma consapevole anche che bisogna migliorare – ha dichiarato Baldini – la squadra, ad esempio, deve avere maggiore autostima e consapevolezza dei propri mezzi nel possesso palla. Migliorando questo aspetto possiamo fare cose buone anche perché i gol prima o poi arrivano. L’importante, in ogni caso, è che diamo l’anima in tutto ciò che facciamo e da questo punto di vista sono soddisfatto perché vedo un gruppo di giocatori che vuole dimostrare le proprie qualità e fare qualcosa di importante. Sensazioni per il mio ritorno al Barbera? Ho pensato a tante cose, sembrava qualcosa di surreale e invece è tutto vero. Voglio che la gente mi riconosca come uno del popolo, un tifoso che ha avuto l’opportunità di allenare la squadra della propria città».
‘Uno del popolo’ per indole e spirito di sacrificio è anche il capitano Francesco De Rose. Positiva la prestazione del centrocampista che, dopo essersi scrollato di dosso un po’ di ruggine, è uscito alla distanza creando assieme ai compagni i presupposti giusti per imporsi su un Monterosi che fino a quando il punteggio era sullo 0-0 si era difeso con ordine e che in un paio di circostanze (palo ‘scheggiato’ da Adamo al 21′ della ripresa con un tiro dal limite dell’area) ha creato nell’arco dei 90 minuti delle situazioni di pericolo. «Con Baldini è arrivata una nuova boccata d’aria – ha ammesso – Il suo curriculum non lo scopro certamente io. Ringrazio il mister precedente per il lavoro ma adesso c’è un altro allenatore che ci sta trasmettendo idee diverse in relazione al modo di giocare. Baldini è molto preparato e noi non dobbiamo fare altro che seguire le sue indicazioni. In alcune partite recenti non abbiamo dimostrato ciò che avevamo fatto prima e questo ci dispiace – ha aggiunto – noi non molliamo mai e siamo una squadra che ama lavorare e migliorarsi. Derby con il Messina? Al di là del nome dell’avversario dobbiamo sempre mantenere la nostra identità e lavorare tanto sull’aspetto mentale. Che dall’inizio è il nostro difetto».
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