Il Palermo saluta i suoi tifosi in questo campionato con una sconfitta. Al culmine di una gara piena di emozioni, sono i viola a conquistare l’intera posta in palio. I gigliati si sono imposti con il punteggio di 3-2 e, in virtù di questo successo, blindano la qualificazione in Europa League. Per i rosanero si tratta, invece, del secondo passo falso interno consecutivo.
Nel cast di Palermo e Fiorentina erano presenti tanti “attori” ognuno dei quali con una parte specifica. Il ruolo più importante è stato assegnato a Paulo Dybala. I riflettori, inevitabilmente, erano puntati sull’attaccante argentino. Il numero 9 rosanero, ormai della Juventus, ha giocato oggi l’ultima gara con la maglia rosanero davanti ai propri tifosi. Dybala, in campo con la fascia di capitano, è stato protagonista anche prima del fischio di inizio: il presidente Zamparini lo ha ringraziato pubblicamente per il contributo fornito alla causa della squadra e, come gesto di gratitudine, lo ha omaggiato consegnandogli un simbolo della città di Palermo.
Oggi è stato probabilmente il contorno a prevalere sui contenuti. Il congedo di Dybala (poco incisivo l’attaccante nella gara odierna) è stato uno dei principali motivi di attrazione di una gara che ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni complice la politica dei prezzi ridotti nell’ambito di Un calcio alla mafia. Ha avuto grande successo l’iniziativa promossa da Zamparini con l’obiettivo di riempire lo stadio per ricordare il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta in occasione del ventitreesimo anniversario della strage di Capaci. Il presidente, che prima del match ha indossato la maglia Un calcio alla mafia, con la quale la squadra ha effettuato il riscaldamento, ha ricevuto risposte molto positive. Lunghe code ai botteghini e una “temperatura” in costante aumento durante la marcia di avvicinamento alla partita (una rarità in questa stagione in cui il Barbera ha presentato molto spesso ampi spazi vuoti) avevano dato nei giorni scorsi indicazioni precise sull’atmosfera che si sarebbe respirata. Confermate le previsioni della vigilia: circa 25 mila gli spettatori presenti, testimoni di una partita piacevole e affrontata a viso aperto da due formazioni con diverse analogie sul piano dello stile di gioco e della mentalità.
Il 3-5-1-1 disegnato da Iachini è a trazione anteriore con due esterni predisposti alla fase offensiva come Quaison (riproposto sull’out destro di centrocampo) e Lazaar. Ne beneficia lo spettacolo garantito dalle giocate ad effetto esibite da due compagini ricche di qualità. E lo show avvenuto nel cuore del primo tempo rispecchia l’andamento vibrante di un match impreziosito tra il 23’ e il 27’ dai gol splendidi dell’ex di turno Ilicic (bolide dalla distanza applaudito anche dal pubblico del Barbera) e di Jajalo, a segno con un destro al volo dal limite dell’area sugli sviluppi di una corta respinta al culmine di un’azione alimentata da Quaison. I fuochi di artificio della prima frazione di gioco sono proseguiti con la rete di opportunismo di Gilardino, abile al 33’ a correggere in rete una conclusione “sporca” di Mati Fernandez.
Nell’undici anti-Fiorentina merita una menzione speciale Quaison. Lo svedese ha svolto oggi quattro ruoli: esterno di un centrocampo a cinque, seconda punta nel 4-3-1-2 proposto da Iachini nel corso dei primi 45 minuti, terzino nella ripresa quando il tecnico ha inserito Belotti al posto di Vitiello e infine mezzala sinistra in occasione del cambio Rispoli-Della Rocca. Iachini ha provato a dare imprevedibilità alla sua manovra e le sue strategie sono state premiate al 69’ dalla rete del 2-2 realizzato in mischia da Rigoni, autore del nono gol in questo campionato. Una rete rocambolesca ma maturata in un momento in cui i rosa avevano alzato il baricentro creando i presupposti per fare male alla difesa avversaria. I piani dei padroni di casa, tuttavia, sono stati scompaginati al 78’. Il guastafeste è l’esterno Alonso che, dall’interno dell’area di rigore, fulmina Sorrentino con una potente conclusione di sinistro. Per gli ospiti, in dieci nel finale per l’espulsione di Kurtic (altro ex di turno), è il gol-vittoria.
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