«Essere stata accolta in aula bunker da un giornalista che mi riportava le sue dichiarazioni nel giorno del ventitreesimo anniversario della strage di Capaci è stato sconvolgente». A dirlo è stata Maria Falcone, sorella del giudice ucciso da Cosa Nostra nella strage di Capaci, commentando le affermazioni, poi rettificate, del presidente del Palermo Calcio, Maurizio Zamparini, su mafia e antimafia.
«Certamente, aver appreso dal presidente del Senato, Piero Grasso che le sue parole sono state travisate mi ha consolato – aggiunge -, ma per noi, che facciamo antimafia “senza stipendio” e lavoriamo per garantire un futuro di lavoro a tanti studenti siciliani, le sue dichiarazioni sono state una enorme delusione».
La presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, però, si dice «confortata» dalla replica del patron rosanero e con «l’auspicio che si possa spegnere la querelle apprezziamo il suo gesto di dedicare la partita di oggi agli eroi della strage di Capaci. E ci auguriamo che il calcio possa diventare sano agonismo ed esempio universale di rispetto delle regole».
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