Palermo, il Conservartorio si apre alla città

Più che assistere ad una conferenza stampa, al Conservatorio di Palermo sembrava quasi di ascoltare il diramarsi di un bollettino medico per tranquillizzare l’opinione pubblica. Il Presidente, Francesco Giambrone che, mai dimentico di essere un cardiologo, ha aperto il suo intervento focalizzando l’attenzione sullo stato di salute dell’istituzione, asserendo che si tratta di una condizione assai buona, che ben lontano da quello che succede ormai un po’ dappertutto, fa ben sperare riguardo al futuro che può prospettarsi.
Pur non tacendo sugli inesorabili ‘tagli’ che hanno colpito il mondo musicale e che hanno ridotto i finanziamenti pubblici del del 20-30 per cento rispetto gli anni passati, Giambrone (che, inutile ripeterlo, è già stato Sovraintendente al Teatro Massimo e del Maggio Musicale Fiorentino) ha dichiarato che il modo in cui il Conservatorio ha fronteggiato questo non trascurabile impasse è stato altamente virtuoso. Si è infatti scelto di potenziare l’aspetto formativo, poggiandosi inoltre sulla crescita del numero di iscritti che è passato dai 1200 studenti che sia avevano nel 2007 ai 1725 cui si è arrivati nel 2011. Un successo, per il Conservatorio di Palermo. E, sempre continuando con i numeri, ha poi aggiunto che, mentre in passato la capacità di spesa del Conservatorio non superava il 60 per cento del budget complessivo, oggi la struttura si propone di spendere tutta la cifra di cui è in possesso (grazie al contributo dello Stato, della Provincia regionale di Palermo, della Regione e dei contribuenti) mettendo tale somma a completa disposizione della struttura e degli allievi.
Un’attenzione particolare verrà dedicata alla biblioteca ed alla creazione di un portale per tutti gli studenti che riusciranno senza problemi ad avere accesso a tutti i dati di cui hanno bisogno, in modo da espletare rapidamente qualsiasi operazione di cui necessitano. Inoltre, come ha tenuto a sottolineare il direttore, Daniele Ficola, si faranno sempre maggiori sforzi per aprire il Conservatorio alla città, tramite concerti destinati al pubblico. Tali concerti si svolgeranno in parte all’interno della sala ‘Scarlatti’ e, in parte, nell’Atrio del Conservatorio, luogo finora destinato al transito occasionale, che verrà a breve organizzato per celebrare eventi musicali.
Addentrandoci, poi, nel nucleo della stagione, che coprirà l’intero anno, notiamo che la città potrà contare su una programmazione articolata in un susseguirsi variegato di esibizioni che vedranno impegnate tutte le eccellenze del Conservatorio (gli allievi e i docenti) alle prese con diversi programmi che spazieranno dalla musica antica al Jazz, facendo inoltre capolino anche sul repertorio del più avanzato XXI secolo.
Accanto a questi eventi musicali, è stata programmata, inoltre, l’esposizione continua di opere d’arte in mostra permanentemente nei locali della direzione. Ad apertura e a chiusura della stagione, divisa in due serie di concerti (invernale ed estiva), segnaliamo le performances di due validissimi artisti che hanno condotto gran parte dei loro studi all’interno della sede palermitana: Andrea Obiso e Desirée Rancatore. A dirigere i due concerti sarà Domenico Sanfilippo, attualmente vice-direttore del Conservatorio che, come ebbe a scrivere di lui il noto musicologo Quirino Principe, fu illustre assistente, nei tempi passati, del Maestro Gian Andrea Gavazzeni, che si avvaleva della sua preziosa collaborazione durante le sue performances al teatro Politeama di Palermo.
La stagione concertistica si aprirà l’11 febbraio prossimo, alle ore 21:00, con un concerto presso il Politeama Garibaldi, durante il quale l’Orchestra del Conservatorio sarà diretta, come già detto, dallo stesso Domenico Sanfilippo, docente di esercitazione orchestrale presso la scuola di musica palermitana. Durante lo spettacolo verrà eseguita la Suite in mi minore di Ottorino Respighi e il Concerto per violino e orchestra in Re Magg. op.6, di Niccolò Paganini, che vedrà impegnato, in veste di solista, il giovanissimo Andrea Obiso alle prese con il suo violino in mirabolanti giochi di agilità.

 

Chiara Di Dino

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