«Si chiude un campionato di cui è stato già detto moltissimo. Accettiamo il risultato a testa alta e nello spirito di vedere questo come un perno sul quale invertire la rotta e cominciare a scrivere un nuovo capitolo». Si apre così il comunicato apparso nel primo pomeriggio di quest’oggi sul sito ufficiale del Palermo e firmato dal presidente Paul Baccaglini. Nessuna novità sostanziale, sia chiaro, e anche se la speranza è sempre l’ultima a morire, il tanto atteso passaggio di proprietà del Palermo dalle mani di Maurizio Zamparini a quelle di Baccaglini e della YW&F Global Limited non avverrà nelle prossime ore. Nuovo rinvio, dunque, e tantissimi punti interrogativi da parte di addetti ai lavori che continuano a restare tali senza possibilità di ricevere una risposta ben precisa.
Se negli ultimi giorni c’era stata un’apertura dalle banche londinesi, a schiacciare nuovamente il freno sullo stato delle cose è lo stesso Baccaglini, sempre attraverso la suddetta nota: «Gli accordi di riservatezza impongono a tutti un silenzio che però va letto in termini positivi: squadre di professionisti continuano a lavorare nell’intento comune di giungere all’obiettivo il prima possibile. Nel fare questo ci stiamo prodigando per riorganizzare e garantire non solo l’operatività della società durante il periodo di transizione ma stiamo anche edificando le basi sulle quali costruire una squadra competitiva in grado di raggiungere il risultato chiaro della prossima stagione: la promozione in Serie A». Insomma, il presidente in prima persona conferma che si sta ancora lavorando sottotraccia e che questo silenzio non va visto come un disinteresse. Novità sostanziali, però, non ce ne sono ancora, ma si continua a parlare di una squadra che possa centrare la pronta risalita nel massimo campionato.
Infine, l’italo-americano si lascia andare a una riflessione che non è solo calcistica, una sorta di esortazione ai tifosi per non perdere le speranze: «Concludo con una riflessione che non riesco a tacere: sappiamo tutti che il Palermo Calcio non è solo una squadra di calcio, è un pezzo del patrimonio culturale di Palermo e della Sicilia. Come tale tocca emozioni più profonde e radicate rispetto ad un tifo tradizionale. Questo è uno degli ingredienti che rende Palermo unica e speciale. Ma pur rispettando questa fede, esorto tutti a ricordare che il seme da cui germoglia è una fede sportiva e lo sport è, e deve sempre rimanere, un valore positivo, che aggrega e non divide, che ci distrae dai problemi quotidiani senza crearne ulteriori. In un momento storico come questo in cui fede fa sempre più rima con guerra, cerchiamo di vivere la nostra fede rosanero con un sorriso».
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