Uno degli obiettivi del Palermo targato Dario Mirri è sempre stato quello di considerare il club come una realtà che va oltre i confini dello sport. E di renderlo un tassello del mosaico cittadino. Un incastro perfettamente funzionante, in questo contesto, è la realizzazione del progetto Aquile di quartiere presentato allo stadio Barbera. Protagonisti i giocatori rosanero una cui parte del premio promozione alla quale hanno rinunciato servirà a finanziare borse di studio sportive destinate a oltre 50 ragazzi che vivono in alcuni quartieri a rischio della città.
Era stato Mario Alberto Santana, di recente, ad annunciare l’intenzione da parte della squadra di rinunciare a parte del premio in funzione delle esigenze sociali cittadine e, attraverso questa iniziativa, il capitano avrà la possibilità di vedere gli effetti concreti di quelle sue parole. Dopo la semina ecco il raccolto: «Palermo e il Palermo sono una grande famiglia – ha sottolineato l’argentino come riporta il sito ufficiale – per questo noi calciatori, che dai palermitani riceviamo sempre un grande affetto, abbiamo deciso di ricambiare come possiamo cercando di celebrare la passione per i nostri colori e magari scoprire i campioni di domani. E se anche nessuno di questi ragazzi diventerà un calciatore potremo comunque andare fieri di avere dato ad alcuni di loro l’opportunità di farcela, proprio come ce l’hanno tanti loro coetanei più fortunati. Una società giusta è quella che abbatte le barriere e che riesce a dare a tutti la stessa possibilità di realizzarsi. Nel nostro piccolo, vogliamo dare un contributo affinché sia così».
Il progetto prevede una prima fase di selezione dei ragazzi affidata tramite la Caritas alle parrocchie aderenti all’iniziativa e poi il coinvolgimento delle migliori scuole calcio del territorio che, in virtù del patrocinio del Palermo, avranno un filo diretto con il club rosanero. I ragazzi che usufruiranno delle borse di studio saranno monitorati dai responsabili del settore giovanile i quali seguiranno il loro percorso e valuteranno l’opportunità di inserirli nelle squadre del vivaio. «Il compito che il Palermo ha voluto dimostrare dall’origine, fin da quando ci siamo insediati – sottolinea il presidente Dario Mirri – è quello di realizzare un progetto non solo sportivo ma soprattutto sociale, che sta vicino alla città. Il Palermo è dei palermitani e dei bambini palermitani che hanno bisogno di un sostegno concreto. Questa iniziativa è forse il gesto più importante che può fare una squadra di calcio: dare un segno reale a favore di chi ha più bisogno».
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