Palermo: finalmente Muñoz!

di Gabriele Bonafede

Ezequiel Matías Muñoz, 23 anni da Pergamino, Argentina, festeggia due volte con una rete decisiva e una prestazione esemplare trascinando  i rosa in formazione d’emergenza a una immeritata e preziosissima vittoria per 1 – 0 sul Pescara: infatti, celebra sia i suoi 23 anni, compiuti lo scorso 8 ottobre, sia le 100 presenze in rosanero.

Eh già… 100 presenze, e con quella di ieri 101, sono ormai un’impresa per un giocatore del Palermo, “cantiere aperto”, come definito giustamente da Iachini alla vigilia della partita con il Pescara, “continuo” aggiungiamo noi, vista la propensione della dirigenza a cambiare guida tecnica e organico della squadra da cima a fondo ogni sei mesi e anche più spesso.

Con un gol di testa segnato pochi istanti dopo aver ricevuto il premio della società US Città di Palermo per le 100 presenze, e poi con una prestazione ordinata e arricchita da un salvataggio che equivale a un secondo gol, Muñoz risponde finalmente alle numerose critiche, anche da parte nostra, che si protraevano ormai da tre anni a causa di una serie di prestazioni non convincenti soprattutto fino alla parte iniziale dello scorso campionato.

Ezequiel Munoz

Già con l’arrivo di Gasperini nella scorsa, sciagurata, stagione del Palermo, l’argentino aveva dimostrato d’essere cresciuto. Ma non era ancora entrato nel cuore di tutta la tifoseria e non aveva mai convinto pienamente critici e commentatori sportivi.

Ieri Muñoz ha finalmente coronato un lavoro paziente e spesso incompreso: quello di saper utilizzare la propria carica agonistica, la propria forza e la propria tecnica in maniera meno irruenta e più ragionata. E di quindi utilizzare di più la testa, e non solo per buttare la palla dentro.  Ancora auguri, Ezequiel, e altri cento di questi giorni in rosanero!

Per il resto, nel Palermo di ieri spicca soprattutto l’esperienza di Iachini nell’indovinare i cambi per tener duro e nel far capire ai giocatori che l’avversario pur se superiore si poteva battere capitalizzando nel gol iniziale e nello stringere i denti.

Dentro ‘Ngoy, che per la prima volta è convincente nello spezzare le trame altrui, e poi anche Malele, che seppur penalizzato dal direttore di gara con una raffica di punizioni inesistenti (compreso l’unico giallo della partita) comminate per “arcane” ragioni che evitiamo di approfondire, ha corso e messo in apprensione la difesa del Pescara, riducendo di molto la pressione sui rosa nei cruciali minuti finali.

Onore, infine, al  Pescara che a tratti ha fatto respirare un pizzico d’aria di serie A al Barbera dimostrando un alto valore tecnico per la categoria. Il gioco c’è, i risultati ancora no. Verranno, e sarebbe stupido da arte della società pescarese esonerare adesso il tecnico siciliano Pasquale Marino.

Gabriele Bonafede

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