Palermo, Faggiano si presenta con un colpo «Abbiamo preso Gazzi, vicino altro giocatore»

«Per Gazzi mancano le visite mediche, ma dovrebbe essere il mio primo colpo. I colpi sono del Palermo, noi dobbiamo tenerci stretta la serie A». Daniele Faggiano si presenta così in conferenza stampa al Tenente Onorato di Boccadifalco. L’ex centrocampista del Torino è quindi in dirittura d’arrivo e rappresenta il primo colpo italiano di questa sessione di calciomercato rosanero. Il dirigente è convinto della sua scelta e si pronuncia sulle eventuali difficoltà nel lavorare accanto a Zamparini: «Non penso che il presidente abbia consulenti, consiglieri o amici. Io sapevo dove stavo venendo, noi ci confrontiamo giornalmente e ci sentiamo spesso al telefono».

«Le incognite le ho calcolate – continua Faggiano – perché è il mio lavoro. Sono sempre all’ordine del giorno. A Trapani facevo tutto io, ma sempre con il placet del presidente e del mister. Qui c’è un rapporto più continuo, ma è giusto così. Questa situazione mi dà ancora più responsabilità per cercare di fare bene». Per il direttore sportivo, comunque, l’obiettivo resta quello di costruire una squadra che non fatichi a centrare gli obiettivi: «A 38 anni questo è ancora un punto di partenza, non certo di arrivo. Mi piacerebbe dare un po’ più di fiducia a questo ambiente. Se pensiamo che l’anno scorso il Palermo ha faticato per salvarsi, quest’anno speriamo di fare meglio».

Le difficoltà legate al mercato sono tante, anche per via della regola del 4+4, novità di quest’anno: «Fare il mercato non è facile, soprattutto se dobbiamo cercare giocatori italiani che possano fare al caso nostro. Stiamo cercando di scandagliare il mercato in lungo e in largo per trovare giocatori che siano di qualità e che possano servire a mister Ballardini». Proprio col tecnico, il dialogo è costante e Faggiano stoppa sul nascere le voci su presunti malesseri dell’allenatore ravennate: «Con Ballardini ci sentiamo spesso, cerchiamo sempre di collaborare per fare tutto al meglio. Io posso parlare dei miei mal di pancia, non di quelli degli altri. E se ne avessi percepito non starei qui a dirlo».

In questi giorni si è parlato tanto anche di possibili trattative con il Trapani, ex squadra del direttore sportivo. I nomi che si sono fatti sono stati soprattutto quelli di Scozzarella e di Petkovic: «Non c’è nessun margine di trattativa col Trapani e nessuna situazione da portare avanti. Il playmaker deve ancora arrivare, Gazzi è una mezzala, è un giocatore più dinamico che di qualità». Sui granata inoltre aggiunge: «La situazione col Trapani non è come viene descritta. Lavorare con una famiglia, come è successo a Trapani, e poi staccarsi non è mai facile». Per completare la rosa c’è ancora tempo: «Io vorrei che il Palermo fosse pronto già domani per l’inizio del campionato – spiega Faggiano –, ma sappiamo che non è possibile. Bisogna valutare tante cose, tra le quali anche la volontà del giocatore».

Il ds ha buoni rapporti con molti procuratori, ma questo non vuol dire che i nomi accostati al Palermo siano quelli giusti: «I buoni rapporti penso che contino poco. Faragò è un buon giocatore ma ci serve qualcuno che sia pronto per la serie A. Non è la nostra priorità. Con Pinilla non ho mai parlato, secondo me non è una pista percorribile». Faggiano non se la sente ancora di tracciare una linea: «Prima di tracciare un primo bilancio vorrei vedere la partita di sabato con il Marsiglia. Oltre a Gazzi c’è già una trattativa in stato avanzato.  Credo che manchino due o tre giocatori per completare la rosa». Sul portiere aggiunge: «Posavec lo conosco poco, gli allenatori dicono che è un giocatore di qualità. Fulignati lo conosco meglio per averlo avuto a Trapani ed è un portiere di sicuro affidamento». Intanto oggi il Palermo ha ufficializzato l’arrivo del difensore Slobodan Rajkovic, sul quale il ds si è così espresso: «Rajkovic ha fatto oggi le visite mediche ed è tutto a posto. Lo abbiamo monitorato e i test non hanno mostrato criticità. Su Aleesami stiamo lavorando, per fortuna continua a giocare con il Goteborg e questo vuol dire che sta bene».

Luca Di Noto

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