Piazza Principe Camporeale. Quartiere Zisa. Palermo. Qui, quando le fotografie si scattavano soltanto in bianco e nero, c’era uno dei giardini più belli della
città. Oggi, invece, non c’è neppure la memoria di quello che fu, soffocata dal degrado, dall’incuria e dai soliti stop burocratici che costellano la storia delle amministrazioni comunali degli ultimi decenni.
Sfidando un cartello arrugginito che recita “pericolo di morte“, siamo entrati all’interno di ciò che (malamente) nascondono le lamiere che circondano il giardino e, tra sterpaglie ed erbacce alte anche un metro o addirittura di più, abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso: rifiuti, materassi, casse di legno, ecc. Naturalmente con il naso turato e con la speranza, tra un passo e l’altro, di non essere morsicati da qualche zecca.
Al centro del giardino domina una grossa vasca, dentro la quale si osserva con disgusto la presenza di acqua melmosa. In più, c’è anche una casetta che sembra costruita con materiali da risulta.
Insomma, non solo in piazza Principe Camporeale – uno dei nodi stradali centrali della città – c’è la classica discarica a cielo aperto ma la presenza di materassi fa presagire la possibilità che all’interno di quel pericoloso e sudicio labirinto qualcuno ci passi la notte.
Per saperne di più, LinkSicilia ha contattato Vincenzo Teresi, presidente della V Circoscrizione:
«Non so quante denunce ho presentato alle autorità competenti, spinto dalla mia esperienza personale e dalle tante segnalazioni dei residenti che lamentano movimenti “strani”. C’è, infatti, chi va spesso all’interno del “giardino” per i suoi bisogni fisiologici ma si teme anche che sia un luogo dove di notte si concretizzi un vero e proprio giro di prostituzione. Ecco perché ho anche chiesto ripetutamente alla Questura di controllare e di intervenire».
Siamo di fronte, pertanto, ad un cantiere abbandonato, uno dei tanti che s’incontrano in giro per la città. Lo racconta tristemente il pannello dove si legge che il 16 maggio 2005 sono stati consegnati i lavori di completamento del collettore emissario Sud – Orientale di Palermo. Lavoro che si sarebbero dovuti concludere il 14 maggio 2009, ovvero ben tre anni fa.
Vincitrice dell’appalto – da poco più di 23 milioni di euro – è stata la Cariboni Strade e Gallerie s.p.a, fallita da qualche anno. La stessa impresa che avrebbe dovuto occuparsi anche del sottopasso di via Perpignano e del Ponte Corleone (quello dei “suicidi”, per intenderci). Insomma, roba da “Striscia La Notizia“.
Teresi ha, inoltre, raccontato al nostro quotidiano di avere chiesto un mese e mezzo fa conto e ragione all’assessore Agata Bazzi, soprattutto attorno alla questione del collettore fognario: «Si deve fare o no? Altrimenti, se non ci sono i soldi per concludere i lavori abbandonati da tempo, si copra il buco e si punti a riaprire il giardino e restituirlo alla cittadinanza».
Ma l’assessore non la pensa affatto così: «Non si può assolutamente. Quel lavoro deve essere ultimato perché è troppo importante e si tratta di un appalto “grossissimo”, non solo per la zona ma per tutta la città. Il contratto con la ditta appaltatrice è stato rescisso perché l’impresa non aveva i più requisiti e, purtroppo, non li avevano neanche quelle che si sono classificate nelle posizioni successive. Siamo, pertanti, costretti a rifare la gara e presto ci saranno novità in merito».
Insomma, stando al Comune, ci sarebbe soltanto da pazientare prima di riavere, dopo un bel po’ di anni, il giardino di piazza Principe Camporeale.
Sarà vero? Noi vigileremo…
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