Palermo, Coppa dal sapore agrodolce Rajkovic e Brignoli gli eroi della serata

Il Palermo cerca un attaccante? I rosanero hanno già dentro una punta molto utile alla causa. Forte di testa e in grado di farsi valere nel gioco aereo offrendo alla squadra una soluzione alternativa in fase d’attacco. È una punta atipica, diversa dalle altre perché di ruolo non fa l’attaccante ma il difensore. Si chiama Slobodan Rajkovic. È sua la doppietta che ieri sera ha tenuto in vita i rosa, due volte in svantaggio al Barbera contro un buon Vicenza, trascinandoli in extremis ai calci di rigore. Che, contrariamente a quanto avvenuto nella scorsa stagione in occasione del match disputato a Torino contro il Cagliari (prossimo avversario al terzo turno eliminatorio), hanno premiato la compagine di Tedino grazie al prezioso contributo di Brignoli, bravo ad ipnotizzare dagli undici metri prima Gashi e poi Stevanin.

La copertina, dunque, spetta di diritto al centrale serbo e al portiere che il club di viale del Fante ha acquistato dalla Juventus. Sono loro i principali artefici del passaggio del turno, deciso ai rigori dopo il rocambolesco 2-2 maturato tra tempi regolamentari ed extratime. I tiri dal dischetto, in ogni caso, non cambiano sul fronte rosanero il giudizio generale relativo a un match che già aveva detto tutto. Il succo della partita era stato già spremuto e 120 minuti sono un intervallo temporale più che sufficiente per esprimere delle valutazioni. Nella prima uscita ufficiale della nuova stagione, in concomitanza con la tredicesima gara interna delle ultime quattordici partite giocate in Coppa Italia, il Palermo ha alternato cose positive e negative contro una squadra di categoria inferiore ma più brillante in questo momento. Ritardo in termini di condizione atletica, soliti difetti dei singoli (non è più una novità, ad esempio, il senso di incompiutezza lasciato dalle prestazioni di un altalenante Trajkovski nonostante qualche nitida palla gol creata) e problemi in fase di organizzazione di gioco in relazione peraltro ad un modulo (il 4-3-1-2) ancora da collaudare hanno rovinato il gusto del prodotto offerto dai padroni di casa. Il cocktail preparato dagli uomini di Tedino, tuttavia, contiene anche qualche buon ingrediente. Che ha reso un po’ più accettabile un sapore tendente all’amaro.

Ecco alcuni elementi grazie ai quali la batteria rosanero ha mostrato ieri anche un segno «più»: un paio di spunti di alcuni volti nuovi come Salvi e il subentrato Haas al netto del fallo da rigore trasformato nel finale da Giacomelli, trame interessanti a sinistra sull’asse palermitano Mazzotta-Fiordilino prima che la squadra accusasse un evidente calo fisico e soprattutto la personalità. La capacità di reagire e di riprendere due volte per i capelli una partita che sembrava ormai compromessa. Una squadra due volte sotto di un gol riesce a recuperare solo se ha dei valori e questo aspetto rappresenta una base sulla quale Tedino può costruire qualcosa di importante nel corso del suo secondo mandato. Purché, ovviamente, la base venga rinforzata. E non solo in chiave mercato. Bisognerebbe, ad esempio, stringere i bulloni che dovrebbero tenere ferma la struttura che c’è già.

Anche se è normale il fatto che il 5 agosto ci siano problematiche da risolvere, le lacune in fase realizzativa acuite dallo scadente stato di forma del capitano Nestorovski (a secco anche durante la lotteria dei rigori) e dallo scarso feeling con il gol di un Moreo utile soprattutto in fase di non possesso fanno scattare ugualmente un campanello d’allarme. E rafforzano la convinzione che, come hanno dimostrato le compagini promosse dalla B alla A nella passata stagione, una squadra che vuole recitare un ruolo da protagonista deve avere necessariamente un attaccante in grado di fare la differenza. Le reti di Rajkovic, per la prima volta a segno al Barbera e implacabile ieri anche dagli undici metri, devono essere un’eccezione e non la regola. Gli acuti in zona-gol del centrale difensivo serbo vanno benissimo ma solo se rappresentano una soluzione in più nell’ambito di un ampio ventaglio di opzioni. Se, come è successo ieri sera, devono mascherare le criticità di un attacco con le polveri bagnate lo scenario cambia.

Antonio La Rosa

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